Vibia Sabina: differenze tra le versioni
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|FineIncipit = fu ''[[Augusta (titolo)|Augusta]]'' dell'[[Impero romano]], moglie dell'imperatore [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]]<ref name="Birley2">{{cita|Birley 2000|p. 2}}.</ref>
}}
== Biografia ==
Fu la figlia di [[Salonina Matidia]], nipote dell'imperatore [[Traiano]], e di [[Lucio Vibio Sabino]], un politico di rango [[console (storia romana)|consolare]]. Sposò nel [[100]] circa Adriano, su richiesta dell'imperatrice [[Plotina]], come condizione per la successione di Adriano a Traiano; anche la madre di Sabina gradiva lo sposo, e gli permise di sposare la figlia. Nel [[128]], anno della successione del marito, ottenne il rango di ''Augusta''. Si sposò quando doveva avere 14-15 anni, mentre Adriano dieci di più.<ref name="Birley2"/> Il matrimonio durò quasi quarant'anni.
Adriano concesse alla consorte titoli e onori. Le fece innalzare statue celebrative in tutti i luoghi dell'Impero che insieme visitarono. Famosa la visita ai [[Colossi di Memnone]], in Egitto, nel novembre del 130. In quell'occasione la poetessa di corte [[Giulia Balbilla]] compose quattro epigrammi, che furono incisi sulla famosa "statua parlante" di Memnone.
Il matrimonio non diede figli. Adriano era innamorato del giovanissimo [[Antinoo]],<ref name="Birley2"/> alla cui figura dedicò statue e perfino una città in Egitto, dove il suo amato era morto suicida, gettandosi nel [[Nilo]]. Secondo la Vita Hadriani, all'interno dell'[[Historia Augusta]], Adriano destituì il prefetto del pretorio, [[Septicio Claro]], il segretario personale dell'imperatore, lo storico [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]], e molti altri per aver trattato con troppa familiarità l'imperatrice. E avrebbe voluto allontanare la stessa Sabina - continua l'Historia Augusta - se non fosse stato trattenuto dal timore dello scandalo. Forse esisteva una tresca tra Septicio Claro e l'imperatrice. Sabina morì nel [[136]] o nel [[137]], prima di suo marito, di cause sconosciute. Alcune voci suggerirono che Adriano l'avesse avvelenata.
Numerose sono le statue erette per celebrare Sabina, raffigurata con i capelli raccolti a treccia, rialzata in fronte con un nodo centrale o con una semplice pettinatura divisa in fronte e il tipico copricapo lunato; l'Augusta nelle monete coniate in suo onore viene associata all'effigie delle dee [[Concordia (divinità)|Concordia]], [[Giunone Regina]], [[Pudicizia]] o è raffigurata nell'apoteosi finale sull'aquila, perché, dopo morta, Sabina venne divinizzata.
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