Michelangelo Franconieri: differenze tra le versioni

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Il più grave fenomeno di sangue che interessò Polistena avvenne nel [[1959]], in conseguenza dello scontro tra i Franconieri, di [[Rizziconi]], e i Lucà, che aspiravano entrambi a gestire il commercio delle [[Oliva|olive]] nella zona ricca di [[Oliveto|oliveti]]. Michelangelo, scampato il 30 novembre 1958 ad un agguato da parte di Francesco Lucà, decise di vendicarsi uccidendo il 14 febbraio [[1959]] Antonino Lucà, fratello del suo aggressore, nelle vicinanze di [[Molochio]]. In tale occasione, ferì anche Michele Fonte che riferì l'accaduto.<ref>{{cita|G. Parrello e P. Mazzaferro|p. 229|Parrello86}}, 1986.</ref>
 
Sfuggito all'arresto e condannato in [[contumacia]] a venticinque anni di carcere, rimase latitante per quarantadue anni, fin quando cioè, nel 2002, non fu condotto ormai moribondo all'[[Ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena|ospedale di Polistena]], dove avvenne il decesso.<ref>{{cita news |titolo=Franconieri è morto in ospedale |rivista=Gazzetta del Sud |data=2 gennaio 2002 |autore=Enzo Zito |url=httpshttp://www.googlesiciliaantiusura.it/filedown.asp?gws_rds=ssl#q24950&l=%22Franconieri+%C3%A8+morto+in+ospedale%222 |formato=PDF |accesso=393 gennaioluglio 20152017}}</ref><ref>{{cita news |rivista=[[Corriere della Sera]] |titolo=Latitante da 42 anni va all'ospedale, arrestato. |città=Reggio Calabria |data=30 dicembre 2001}}</ref> È stato indicato come la «primula rossa dell'Aspromonte».
 
== Note ==