Adam Mickiewicz: differenze tra le versioni

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Ritornato a Parigi, Mickiewicz fondò un giornale intitolato ''La Tribune des Peuples'', supportato da un benestante espatriato polacco, [[Ksawery Branicki]].<ref name="psb703"/> Mickiewicz scrisse più di settanta articoli per il ''Tribune'', tutti datati tra il 15 marzo ed il 10 novembre 1849, quando il governo ne vietò la diffusione.<ref name="cze231">{{cita|Miłosz|p. 231|Miłosz}}.</ref> I suoi articoli promuovevano gli ideali [[democrazia|democratici]]; fra le cause perorate, vi era in particolar modo quella italiana di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]], che il poeta conobbe a Milano. Nell'aprile 1852 il Collège de France lo sospese dalle lezioni; lo stesso anno, tuttavia, ottenne un posto presso la [[Bibliothèque de l'Arsenal]].<ref name="psb703"/>
 
Mickiewicz simpatizzava caldamente per la [[guerra di Crimea]], che aveva dato nutrimento alle sue speranze di una Polonia indipendente, libera dal giogo nemico. Allo scoppio del conflitto, si recò personalmente a [[Istanbul]], con l'amico [[Armand Lévy (mineralogistagiornalista)|Armand Lévy]]. In Turchia Mickiewicz tentò di formare un nucleo combattivo; questa causa, tuttavia, non venne mai portata a termine, in quanto il poeta morì improvvisamente il 26 novembre 1855. Sconosciute sono le cause della sua morte: [[Tadeusz Boy-Żeleński]] additò le cause ad un presunto avvelenamento, ma è opinione comune che il poeta in [[Turchia]] abbia contratto il [[colera]], che in quel periodo mieté molte vittime.<ref>{{cita|Murray|p. 742|Murray}}.</ref>
 
La sua salma fu trasportata a [[Montmorency (Val-d'Oise)|Montmorency]], in [[Francia]], il 21 gennaio 1861 e da lì trasferita nella cripta della [[cattedrale di Wawel]], a [[Cracovia]], il 4 luglio dello stesso anno.<ref name="psb704">{{cita|Wyka|p. 704|Wyka}}.</ref>