Giuseppe Meazza: differenze tra le versioni
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Fu uno dei primi calciatori a godere di grande popolarità anche al di fuori del terreno di gioco.<ref name=corriere/><ref>{{Cita|Pezzotti, Vietti|pp. 139-140}}.</ref><ref>{{Cita|Garlando|p. 104}}.</ref>
Morì il 21 agosto 1979 a [[Lissone]] in seguito a un [[tumore del pancreas]] (organo che gli era già stato parzialmente asportato chirurgicamente), aggravato da problemi cardiocircolatori, poco prima di trasferirsi
== Caratteristiche tecniche ==
{{Citazione|Grandi giocatori esistevano già al mondo, magari più tosti e continui di lui, però non pareva a noi che si potesse andar oltre le sue invenzioni improvvise, gli scatti geniali, i dribbling perentori e tuttavia mai irridenti, le fughe solitarie verso la sua smarrita vittima di sempre, il portiere avversario.|[[Gianni Brera]], [http://www.ilgiornale.it/news/sport/addio-pepp-n-meazza-dio-indolente-f-lber-1032376.html ''Peppìn Meazza era il fòlber''], in ''il Giornale Nuovo'', 24 agosto 1979}}
Eccellente tiratore,<ref name=corriere/><ref name=monti>{{cita|Monti|p. 761}}.</ref> rapido nei movimenti<ref name=corriere/><ref name=monti/> e avvezzo a giocate acrobatiche,<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,28/articleid,0332_01_2001_0222_0028_2907151/|titolo=«Brindo all'Inter di Meazza»|pubblicazione=La Stampa|autore=Gigi Garanzini|data=13 agosto 2001|p=28}}</ref><ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/10/05/silvio-peppin-il-gran-giorno-del-prater.html|titolo=Silvio, Peppin e il gran giorno del Prater|pubblicazione=la Repubblica|data=5 ottobre 1996|autore=Gianni Brera}}</ref> era dotato di notevoli qualità tecniche, che sfociavano in una spiccata propensione a eludere il diretto avversario con delle finte:<ref name=corriere/><ref name=monti/><ref name=brera>{{Cita news|autore=Gianni Brera|titolo=Peppìn Meazza era il fòlber|url=http://www.ilgiornale.it/news/sport/addio-pepp-n-meazza-dio-indolente-f-lber-1032376.html|pubblicazione=il Giornale Nuovo|data=24 agosto 1979}}</ref> a detta di [[Giovanni Arpino]], i virtuosismi di Meazza mettevano in tale difficoltà i difensori che questi ultimi, ritenendo di avere poche ''chance'' di fermarlo, tendevano a contrastarlo senza convinzione.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,12/articleid,1076_01_1979_0195_0012_15391149/|titolo=Una sera con quel «Meassa»|autore=Giovanni Arpino|pubblicazione=La Stampa|data=30 agosto 1979|p=12}}</ref> Sicuro dei propri mezzi,<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/08/09/centrocampo-quasi-euclideo.html|titolo=Centrocampo quasi euclideo|pubblicazione=la Repubblica|autore=Gianni Brera|data=9 agosto 1988}}</ref><ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/07/25/ciao-maestro-mio.html|titolo=Ciao, maestro mio|autore=Gianni Brera|pubblicazione=la Repubblica|data=25 luglio 1986}}</ref> era solito iniziare il match in sordina, per poi alzare all'improvviso i ritmi di gioco.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/04/12/totti-che-delusione-djorkaeff-il-piu-lucido.html|titolo=Totti che delusione. Djorkaeff il più lucido|autore=Gianni Mura|pubblicazione=la Repubblica|data=12 aprile 1998}}</ref> Andava frequentemente in gol saltando il portiere, una rete denominata «alla Meazza»<ref name=monti/><ref>{{cita web|url=http://lettura.corriere.it/poeti-poveracci-acrobati-ed-e-gol/|titolo=Poeti, poveracci, acrobati. Ed è gol!|autore=Antonio D'Orrico}}</ref> o «a invito»;<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2007/07_Luglio/09/garlandouno.shtml|titolo=L'invito di Meazza|data=10 luglio 2007|autore=Luigi Garlando}}</ref><ref>{{cita web|url= http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/201008articoli/57683girata.asp|titolo=Ma le gambe di Meazza a me piacciono di più|autore=Roberto Beccantini|data=17 agosto 2010}}</ref> era inoltre piuttosto abile nel gioco aereo, a dispetto di una statura relativamente ridotta.<ref name=mura>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/2010/05/09/news/nazionale-anni-3927116/|titolo=Cent'anni azzurri. Il nostro secolo in contropiede|autore=Gianni Mura|data=9 maggio 2010}}</ref> Non di rado si incaricava della battuta dei [[calcio di rigore|calci di rigore]]
== Carriera ==
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=====L'affermazione nell'Ambrosiana-Inter=====
[[File:Giuseppe Meazza 1927.jpg|thumb|left|upright=0.7|Un diciassettenne Meazza in azione con la maglia dell'
Scartato dal {{Calcio Milan|N}} a causa del fisico mingherlino,<ref name=corriere/> a quattordici anni compiuti entrò a far parte dell'
Fu in quell'occasione che gli fu dato il soprannome di "[[Balilla (fascismo)|Balilla]]". Quando l'allenatore Weisz lesse nello spogliatoio la formazione, annunciando la presenza in squadra di Meazza fin dal primo minuto, un anziano giocatore dell'Inter, [[Leopoldo Conti]], esclamò sarcastico: «Adesso facciamo giocare anche i balilla!»;<ref name=corriere/> l'[[Opera Nazionale Balilla]], che raccoglieva tutti i bambini dagli 8 ai 14 anni, era stata costituita nel 1926 e così allo scherzoso "Poldo" venne naturale apostrofare in quel modo il giovane esordiente. Ma si sarebbe ricreduto presto: Meazza, in quella partita giocata contro la {{Calcio US Milanese|N}}, segnò tre gol, assicurando all'Inter la vittoria e facendo capire a tutti che era nata una stella.<ref>{{cita|Facchinetti}}</ref> "Peppìn", come veniva chiamato in [[Dialetto milanese|dialetto meneghino]], seguitò a giocare nel ruolo di centravanti nell'{{Calcio Ambrosiana|N}}
Nel [[Serie A 1935-1936|1935-36]] si laureò nuovamente capocannoniere, con 25 reti, impresa che ripeté anche nel [[Serie A 1937-1938|1937-38]] guidando per la seconda volta l'Ambrosiana-Inter alla conquista dello [[scudetto (sport)|scudetto]].
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[[File:Giuseppe Meazza 1940.jpg|thumb|Articolo de ''[[Il Calcio Illustrato]]'' del gennaio 1940, che racconta la degenza casalinga di Meazza a seguito del cosiddetto "piede gelato".]]
L'annata 1938-39 segnò l'inizio del declino di Meazza, a causa di un infortunio
Dopo due stagioni in rossonero passò quindi per un'annata alla {{Calcio Juventus Cisitalia|N}}
==== Nazionale ====
[[File:Giuseppe Meazza 1930-1933.jpg|thumb|left|upright=0.7|Meazza agli esordi con la
Esordì in [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale]] non ancora ventenne il 9 febbraio 1930 a [[Roma]] in {{NazNB|CA|ITA}}-{{NazNB|CA|CHE}} terminata 4-2 con le sue due reti. Tre mesi più tardi, l'11 maggio dello stesso anno, alla sua quarta presenza in maglia azzurra, Meazza appose la sua prima firma in campo internazionale, in una delle giornate più gloriose del calcio italiano. Tre prodezze del ''Balilla'' spianarono la strada alla nazionale guidata da [[Vittorio Pozzo]], verso il primo grande trionfo della sua giovane storia. L'Italia superò l'{{NazNB|CA|HUN}} a [[Budapest]] con un netto 5-0, in quella che, di fatto, era la finale della prima [[Coppa Internazionale]]. Era quella anche la prima vittoria italiana in casa dei maestri danubiani, trasferta che, fino ad allora, aveva restituito memorabili rovesci, e il nome del diciannovenne fuoriclasse di Porta Vittoria irruppe nel novero delle grandi stelle del calcio continentale. L'eco dell'impresa, in Italia, fu enorme. La partita, seguita alla radio da un pubblico incredulo, rappresentò momento di svolta per il calcio, non più vassallo delle scuole [[Europa centrale|mitteleuropee]], e, dopo quella partita, Meazza sarà l'eroe di tutti gli sportivi italiani.
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