Hyaena hyaena: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→Caccia: + link |
|||
Riga 345:
=== Caccia ===
[[File:Jean-Baptiste Oudry - Hyena (1739).jpg|thumb|left|''Hyena'' (1739) di [[Jean-Baptiste Oudry]].]]
[[File:Graphic (1906) Spearing Hyena on Horseback in Jaipur.jpg|thumb|Caccia alla iena striata con la lancia nell'[[Impero anglo-indiano|India britannica]]; illustrazione tratta da ''The Graphic''.]]
Le iene striate venivano cacciate dai contadini dell'antico Egitto, sia per dovere che per divertimento, assieme ad altri animali che costituivano una minaccia per i raccolti e per il bestiame<ref name="o431">{{Cita|Osborn e Helmy, 1980|p. 431}}</ref>. Presso i cacciatori [[Algeria|algerini]] del passato chi uccideva una iena striata veniva considerato un uomo di scarsa dignità, data la reputazione di codardia che circonda questa specie<ref name="standard">John Sterling Kingsley (1884) ''The Standard Natural History, Vol. V: Mammals'', Boston: S. E. Cassino and Co.</ref>. Pensavano lo stesso anche i cacciatori sportivi europei dell'[[Impero anglo-indiano|India britannica]]<ref name="p72"/>. Nonostante le iene striate siano in grado di abbattere rapidamente un cane con un unico morso<ref name="johnson"/>, generalmente [[Tanatosi|si fingono morte]] quando per loro è impossibile sfuggire ai cani da caccia, e rimangono in questo stato per lunghi periodi, perfino quando vengono morse in malo modo<ref name="p73">{{Cita|Pocock, 1941|p. 73}}</ref>. In alcune rare occasioni, le iene venivano inseguite e colpite con la lancia da uomini a cavallo. Anche se quasi sempre le iene non erano abbastanza veloci da riuscire a seminare i cavalli, avevano l'abitudine di cambiare spesso direzione durante gli inseguimenti, e la caccia poteva così protrarsi a lungo. Generalmente, però, le iene venivano cacciate soprattutto perché ritenute animali nocivi e non per divertimento; a causa delle loro abitudini saprofaghe, danneggiavano i crani, le pelli e altre parti delle prede catturate negli accampamenti dei cacciatori, e questo le rendeva molto impopolari agli occhi di questi sportivi<ref>Richard Lydekker (1907), ''[http://ia311027.us.archive.org/2/items/gameanimalsofind00lyde/gameanimalsofind00lyde.pdf The game animals of India, Burma, Malaya, and Tibet]'', p. 354, London, R. Ward, limited.</ref>. In [[Unione Sovietica]] la caccia alla iena non era particolarmente organizzata. La maggior parte delle iene venivano catturate accidentalmente con trappole destinate ad altri animali<ref name="h45"/>. Alcuni cacciatori delle regioni meridionali del [[Punjab (regione)|Punjab]], di [[Kandahar]] e di [[Quetta]] catturavano vive le iene striate per utilizzarle nei combattimenti. Esse venivano fatte lottare contro cani specialmente addestrati e se necessario venivano tirate indietro con delle corde<ref name="magic"/>. Nella regione di Kandahar appositi cacciatori, chiamati localmente ''payloch'' («piede nudo»), danno la caccia alle iene striate entrando nelle loro tane nudi con un cappio in mano. Quando la iena si trova spalle al muro alla fine della tana, il cacciatore mormora la formula magica «trasformati in polvere, trasformati in pietra»: così facendo, l'animale entra in uno stato ipnotico di totale sottomissione e a quel punto il cacciatore può passare il cappio attraverso le zampe anteriori dell'animale e, infine, trascinarlo fuori dalla caverna<ref name="magic"/>. Una tecnica simile veniva praticata un tempo anche dai cacciatori [[arabi]] della [[Mesopotamia]]. Essi entravano nella tana di uno di questi animali e, credendo che potesse comprendere la [[lingua araba]], lo «adulavano» mormorandogli: «Tu sei molto bella e carina e somigli molto a un leone; anzi, sei un leone». La iena, allora, avrebbe permesso al cacciatore di metterle un cappio attorno al collo e, senza opporre resistenza, farsi trascinare fuori dalla sua dimora<ref name="standard"/>.
|