Rufio Postumio Festo (console 472): differenze tra le versioni
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'''Flavio Rufio Postumio Festo''' ([[lingua latina|latino]]: ''Flavius Rufius Postumius Festus''; ''fl''. [[472]]) fu un ''[[patricius]]'' e un [[console (storia romana)|console]] dell'[[Impero romano]].
Appartenente ad una famiglia aristocratica romana, era forse il figlio del [[console (storia romana)|console]] del [[439]], [[Rufio Postumio Festo (console 439)|Rufio Postumio Festo]]. Nel [[472]] tenne il consolato e ottenne anche il rango di ''patricius'', in quanto era ''caput senatus''; in generale, però rinunciò a molti onori.
Nel [[490]] fu inviato da [[Teodorico il Grande]] alla corte dell'imperatore d'Oriente [[Zenone (imperatore)|Zenone]], per vedersi riconosciuto il diritto di regnare sui territori di [[Odoacre]].
[[Papa Anastasio]] inviò Festo alla corte orentale, per ricomporre la rottura seguita all'''Henotikon'', ma Festo tornò a Roma avendo preso l'impegno di convincere il papa a recedere dalla sua posizione. Festo non ebbe modo di mantenere l'impegno, in quanto al suo arrivo trovò Anastasio morto ([[498]]): venne eletto papa [[papa Simmaco|Simmaco]], ma contemporaneamente venne eletto allo stesso rango Lorenzo: il primo rappresentava il partito anti-greco, il secondo, che aveva il sostegno di Festo e dell'aristocrazia senatoriale, aveva stretti legami con l'impero. Nel [[506]] Teodorico riconobbe l'innocenza di [[papa Simmaco|Simmaco]] e ordinò a Festo e ai suoi partigiani di riconsegnargli il controllo di [[Roma]].▼
▲Nel [[497]] [[Papa Anastasio II]] e [[Teodorico il Grande]]
[[Categoria:Consoli medioevali romani|Festo, Postumio, Rufio, Flavio]]
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