Senatore Cappelli: differenze tra le versioni
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Dopo la [[seconda guerra mondiale]], la possibilità di produrre concimi azotati a basso costo ha stimolato la costituzione di varietà in grado di valorizzare la somministrazione di quantità crescenti di azoto. Inoltre, l'accresciuta disponibilità degli erbicidi ha permesso di ovviare alla minore competitività delle piante basse nei confronti delle infestanti. Negli anni successivi (dal 1950 al 1960), il miglioramento genetico fu dunque orientato soprattutto alla riduzione della taglia ed all'aumento della precocità<ref>La precocità di spigatura rappresenta la fondamentale caratteristica per sfuggire alla siccità tardo-primaverile/estiva che frequentemente si verifica e porta spesso, indirettamente, ad un miglioramento della produzione.</ref>, con attenzione alle caratteristiche qualitative della granella<ref>Giuseppe Rivoira, ''Ricerca genetica e utilizzazione dei risultati: nuove varietà italiane di frumento duro'' - Istituto di Agronomia Generale e Coltivazioni erbacee dell'Università di Sassari, 1982. http://eprints.uniss.it/2073/</ref><ref>Prof. Rosella Motzo, ''Biodiversità nelle specie coltivate: cultivar ed evoluzione varietale nel frumento duro'' - Dipartimento di Scienze agronomiche e Genetica vegetale agraria, Università degli Studi di Sassari, 2011. http://www.anisn.it/workgroup/Progetto%20Biodiversita/materiali%20didattici%20secondo%20ciclo_2011/SASSARI_14%20MARZO%202011/Biodiversit%E0%20nelle%20specie%20coltivate/Biodiversit%E0%20nelle%20specie%20coltivate.pdf</ref>.
Furono ''Capeiti 8 e Patrizio 6''<ref>Ottenuti da Felice Casale dall'incrocio del Senatore Cappelli con una linea selezionata dalla popolazione palestinese Eiti (Di origine nord-africana secondo alcune fonti, qui si riporta la versione del CIMMYT) e rilasciati nel 1955.</ref> a segnare l'inizio del declino del Cappelli, dopo decenni di dominio incontrastato. Queste due cultivar erano infatti più produttive<ref>La produttività è un carattere quantitativo, geneticamente determinato, che riguarda il numero di semi o frutti per pianta, il peso medio dei semi, la quantità di [[sostanza secca]] o fresca per pianta. Essa va sempre associata alla qualità del prodotto adatto alla destinazione d'uso.</ref>, precoci (di 10-15 giorni rispetto al Cappelli) e resistenti all'allettamento, anche se con peggiori qualità molitoria e pastificatoria<ref>Già nel 1969 esse occupavano oltre un terzo dei complessivi 1.526.000 ha coltivati a grano duro in Italia. Fonte: Luciano Gosi, ''Gli artefici della nuova granicoltura'', Terra e Vita n. 6, 16 luglio 1971 – Edagricole, Bologna.</ref>. In seguito, cultivar di taglia sempre più ridotta ottenute attraverso incroci interspecifici, uso della mutagenesi ed introgressione dei geni Rht<ref>Rht (''Reduced height'') chiamati genericamente ''dwarfing genes'' (geni nanizzanti) in grado di ridurre l'altezza del culmo.</ref> sostituiranno definitivamente il Senatore Cappelli<ref>L'altezza delle piante si è progressivamente ridotta nel tempo fino al valore medio di 70-80 cm nelle linee di nuova costituzione.</ref>. Così, via via, si affermano l'Appulo<ref>((Cappelli x Grifoni 235)x Capeiti 8) costituito nel 1964 da Enzo Grifoni del Consorzio sementiero lucano-molisano.</ref>, cultivar dei gruppi “Val” (Valgerardo, Valnova, Valselva, Valriccardo) e “Castel” (Castelporziano, Castelfusano, Casteldelmonte e Castelnuovo) e il [[Creso (agronomia)|Creso]] (derivante dallo stesso Cappelli)<ref>Creati dall'[[ENEA]] tra la metà degli anni '60 ed il 1980.</ref>, il Simeto<ref>(Capeiti 8 x Valnova)</ref> ottenuto nel 1988 presso la Stazione sperimentale di granicoltura di [[Caltagirone]], l'Iride, il Claudio, tutti con differenti gradi di parentela col “Senatore” ed altri<ref>Sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali si può consultare ''Bollettino AGRIT 30-06-2011'' recante le stime delle rese dei cereali autunno-vernini per regione per il triennio 2010-2012. Secondo il ''Bollettino'', la resa media nazionale del frumento duro si attesta oggi sulle 3,3 t/ha, con punte di 5-6 t/ha in [[Pianura padana]]. http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3892</ref><ref>''Evoluzione varietale e qualità in frumento duro (Triticum turgidum subsp. durum): dalle vecchie popolazioni alle attuali cultivar'' - Coordinatore Prof. Mauro Deidda, a cura di Rosella Motzo, Francesco Giunta, Simonetta Fois del Dipartimento di Scienze agronomiche e Genetica vegetale agraria dell'Università degli Studi di Sassari.</ref><ref>Giuseppe Rivoira opera citata.</ref><ref>Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, opera citata, p. 63.</ref>.
==Note==
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