Sesostri III: differenze tra le versioni
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| stemma = Double crown.svg
| inizio regno = [[XIX secolo a.C.|1879 a.C.]]
| fine regno = 1846 a.C.<ref name="Franco Cimmino p.470">Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, Milano, Bompiani, 2003 ISBN 88-452-5531-X. p.470.</ref> (o 1839 a.C.)
|regno =
|incoronazione =
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|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = [[XIX secolo a.C.|1846 a.C.]]<ref name="Franco Cimmino p.470">Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, Milano, Bompiani, 2003 ISBN 88-452-5531-X. p.470.</ref>/1839 a.C.
|Attività =
|Nazionalità = egizio
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== Famiglia ==
[[File:Senusret III head Legrain.png|sinistra|miniatura|259x259px|Testa colossale di Sesostri III in [[granito]] rosa. [[Museo egizio del Cairo]].]]
Sesostri III era figlio di [[Sesostri II]] e della regina [[Khenemetneferhedjet I|Khenemetneferhedjet I ''Ueret'']] ("la Vecchia"). Sono note con certezza due sue spose: [[Khenemetneferhedjet II]] "la Giovane" e [[Neferthenut]], grazie alle loro sepolture presso la piramide di Sesostri, a [[Dahshur]], così come varie figlie sono attestate per le loro tombe presso la piramide di Sesostri (e perciò il loro esatto legame con il re non è sempre chiaro): [[Sithathor]], Menet, Senetsenebtisi, Meret. Il futuro faraone [[Amenemhat III]] fu molto probabilmente suo figlio. Non si conoscono altri figli<ref>Pierre Tallet: Sesostris III et la fin de la XIIe dynastie, Paris 2005, ISBN 2-85704-851-3. pp.14-30.</ref>.
== Campagne militari ==
Portò avanti un'irrefrenabile espansione verso la [[Nubia]] (tra il 1866 a.C. e il 1863 a.C.), dove eresse fortezze sulle rive del [[Nilo]]: a [[Buhen]], [[Semna]] occidentale e orientale, Toshka e [[Uronarti]], che sono i migliori esempi di architettura militare egizia<ref>Nicolas Grimal, Storia dell'antico Egitto, IX ed., Biblioteca Storica Laterza, Roma-Bari, 2011. ISBN 978-88-420-5651-5.
{{Citazione|Anno 16 [''del regno di Sesostri III''], terzo mese dell'inverno: il Re ha stabilito il Suo confine meridionale a Heh. Io ho stabilito il Mio confine molto più a sud rispetto a quello di Mio padre. Sono un re che parla e agisce. [...] Ho accresciuto ciò che Mi è stato lasciato in eredità. [...] Ogni mio figlio [''successore''] che manterrà i confini che la Mia Maestà ha stabilito, egli sarà mio figlio, nato dalla Mia Maestà. Vero figlio è colui che porta avanti l'impresa di suo padre, colui che custodisce il confine del suo genitore. Ma colui [che] lo abbandona, che fallisce nel combattere per esso, egli non è Mio figlio, egli non è nato da Me. Ora la Mia Maestà ha avuto un'immagine della Mia Maestà, presso questo confine che la Mia Maestà ha stabilito, perché tu lo mantenga, perché tu combatta per esso.|Stele di Semna<ref>Miriam Lichtheim, Ancient Egyptian literature: a Book of Readings, Berkeley CA, University of California Press, 1973. pp.119-20.</ref>}}[[File:Senusret III.jpg|miniatura|300x300px|Testa di Sesostri III. [[British Museum]], [[Londra]].|sinistra]]
La sua ultima campagna, nel suo 19° anno di regno (ca. 1859 a.C.), ebbe meno successo perché le truppe del faraone furono catturate presso il [[Nilo]], potendo disporre di meno unità rispetto al normale. Sesostri dovette ritirarsi e abbandonare l'impresa per evitare di rimanere intrappolato con i suoi uomini in territorio ostile<ref>Ian Shaw, The Oxford History of Ancient Egypt, Oxford University Press 2003, p.155.</ref>.
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Anche verso est, in [[Siria]]-[[Palestina]], le operazioni militari giunsero alla presa di Sekmen ([[Sichem]]) sul fiume [[Leonte (fiume)|Leonte]] ([[Libano]]) con lo scopo di colpire i nomadi Mentiju e Setjetiu e di rafforzare i rapporti con le piccole dinastie locali, spesso "egizianizzate". Per la prima volta nella storia egizia, il faraone si recò in Siria<ref name=":7">Federico A. Arborio Mella, L'Egitto dei Faraoni, Mursia, 1973, p.127.</ref>. Il ricordo di tale campagna è rimasto sulle pareti della tomba di un comandante di Sesostri, Sobek-Khu, che racconta con orgoglio di aver accompagnato il re in guerra, di aver combattuto valorosamente nella presa di Sekmen catturando un prigioniero, e di essere stato premiato da Sesostri III in persona:
{{Citazione|Sua Maestà mi compensò con un bastone di [[elettro]] che pose nelle mie mani insieme a un arco e a un pugnale di elettro lavorato, e mi donò anche le armi del prigioniero.|Tomba del comandante Sobek-Khu<ref
La forza e l'immensa influenza di Sesostri III ebbero un'eco tale che il sovrano fu adorato come un dio a Semna per molte generazioni successive<ref>Peter Clayton, Chronicle of the Pharaohs, Thames & Hudson Ltd, (1994), p.86.</ref>. [[Jacques de Morgan]] rinvenne, nel [[1894]], [[Incisioni rupestri|iscrizioni sulla roccia]] presso l'[[isola di Sehel]], vicino ad [[Assuan]], documentando lo scavo di un canale avvenuto sotto Sesostri III. Inoltre eresse un [[tempio]] e fondò una città presso [[Abido (Egitto)|Abido]], e un altro tempio a Medamud dedicato a [[Montu]], il dio della [[guerra]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ucl.ac.uk/museums-static/digitalegypt/chronology/senusretIII.html|titolo=Senusret III|sito=www.ucl.ac.uk|accesso=29 novembre 2016}}</ref><ref name=":0">Cimmino (2003), p.158.</ref>. Commissionò un canale attraverso la [[Cateratte del Nilo|prima cateratta del Nilo]]<ref>J. H. Breasted, Ancient Records of Egypt, Parte prima, Chicago 1906, §§642-648</ref> (differente dal più famoso Canale dei Faraoni, voluto da [[Necao II]] nel [[VII secolo a.C.]] e terminato da [[Dario I di Persia|Dario I]] un secolo dopo).
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== Dibattito sulla durata del regno ==
[[File:ThreeStatuesOfSesotrisIII-FaceOn-BritishMuseum-August19-08.jpg|miniatura|280x280px|Tre statue di Sesostri III stante, in [[granito]] nero, al [[British Museum]]. Le braccia e le mani rigidamente distese sul gonnellino indicano un gesto di venerazione nei confronti di una divinità.]]
Un papiro conservato al [[Ägyptisches Museum und Papyrussammlung]] di [[Berlino]] riporta due date: il 20° anno di regno di Sesostri III e il 1° anno di regno di [[Amenemhat III]], generalmente ritenute la prova di una coreggenza tra Sesostri e suo figlio iniziata a partire da quell'anno (ca. 1858 a.C.). L'egittologo [[Stati Uniti d'America|statunitense]] Josef W. Wegner ha esaminato un'iscrizione che menziona un 39° anno di regno, su di un blocco di [[Calcare|pietra calcarea]] proveniente da
{{Citazione|... un deposito di detriti da costruzione derivanti sicuramente dalla costruzione del tempio funerario di Sesostri III. Il frammento è di per sé una parte dei resti della costruzione del tempio. Questo deposito fornisce prove per la data della costruzione del tempio funerario di Sesostri III ad [[Abido (Egitto)|Abido]].|Josef Wegner<ref
Wegner ha notato che è improbabile che Amenemhat III lavorasse al tempio mortuario del padre ancora nel suo ipotetico quarto [[decennio]] di regno, quindi quel 39° anno di regno non è da riferire a quest'ultimo.
[[File:Sen-useret III, Egypt, Middle Kingdom, 12th Dynasty, c. 1874-1855 BCE - Nelson-Atkins Museum of Art - DSC08148.JPG|sinistra|miniatura|Testa di Sesostri III. [[Museo Nelson-Atkins]], [[Kansas City (Missouri)|Kansas City]].]]
L'unica possibile spiegazione per l'esistenza di tale blocco sembra una durata di 39 anni per Sesostri III, con una coreggenza di Amenhemat III negli ultimi 20 anni. Ciò implica che Sesostri III visse durante i primi due decenni ufficiali di regno del figlio<ref name=":4">Josef Wegner, The Nature and Chronology of the Senwosret III–Amenemhat III Regnal Succession: Some Considerations based on new evidence from the Mortuary Temple of Senwosret III at Abydos, JNES 55, Vol.4, (1996), p.251.</ref>. L'ipotesi di Wegner è rifiutata da studiosi come Pierre Tallet e Harco Willelms; secondo questi ultimi, è probabile che la coreggenza di Sesostri e suo figlio non sia mai avvenuta e che il riferimento al 39° anno di regno si riferisca ad Amenemhat III, che potrebbe aver commissionato aggiunte o un altro genere di lavori ai vecchi monumenti del padre<ref>Tallet, Pierre (2005). Sésostris III et la fin de la XIIe Dynastie. Paris. pp. 28–29.</ref><ref>Willems, Harco (2010). "The First Intermediate Period and the Middle Kingdom". In Lloyd, Alan B. A companion to Ancient Egypt, volume 1. Wiley-Blackwell. p. 93.</ref>.
== Attività politica ==
[[File:Senwosret III, ca. 1836-1818 B.C.E. Granite.jpg|miniatura|340x340px|Sesostri III in trono, in [[granito]] nero. [[Brooklyn Museum]], [[New York]].]]
La politica interna di Sesostri III fu finalizzata a frustrare, attraverso vaste riforme, le ambizioni autonomistiche dei nomarchi (cioè dei capi dei distretti amministrativi, chiamati [[Nomo (Egitto)|nòmi]], in cui era suddiviso il Paese): il loro potere locale e regionale, infatti, costituiva una minaccia per l'autorità centrale del sovrano<ref name=":1">Cimmino (2003), pp-157-8.</ref>. Di ciò si erano accorti già i predecessori di Sesostri III, i quali avevano predisposti misure per limitarne l'influenza<ref name=":1" />. La documentazione preservatasi permettere di osservare una moltiplicazione dei titoli non ereditari connessi all'amministrazione e alla burocrazia centrale: un tale potenziamento delle istituzioni proprie della corte faraonica, e per di più con cariche non trasmissibili ma dipendenti dalla volontà dal sovrano, permise a Sesostri III di far tornare a sé il grande potere che prima era dei governatori regionali, oltre a favorire lo sviluppo di un ceto medio di funzionari vincolati in tutto al faraone. È stato notato come le tombe dei nomarchi fossero ricche e sontuose all'inizio del regno di Sesostri e modeste, quasi anonime, negli anni successivi<ref name=":0" />. L'Egitto fu suddiviso in 3 grandi circoscrizioni amministrative, chiamate ''uaret'': Nord, Sud e ''Testa di Sud'' (quest'ultima come base di lancio per la conquista della Nubia); dei 38 nòmi precedenti, ne furono conservati soltanto 2, il II e il X, nell'[[Geografia dell'antico Egitto|Alto Egitto]], forse per ragioni dinastiche non del tutto chiarite<ref name=":0" />.
Facevano parte della sua corte i visir Sobekemhat, Nebit e Khnumhotep. Il tesoriere del re ad [[Abido (Egitto)|Abido]] era Ikhernofret. Il tesoriere Senankh presiedette i lavori per il canale dell'[[isola di Sehel]] per conto di Sesostri<ref name=":0" />.
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Il complesso della [[Piramidi egizie|piramide]] di Sesostri III (classificata con la sigla Lepsius XLVII) fu edificato 1,5 chilometri a nord-est della [[Piramide rossa]] a [[Dahshur]]<ref>Katheryn A. Bard, Encyclopedia of the Archaeology of Ancient Egypt, Routledge 1999, p.107.</ref> e supera tutte le piramidi degli altri faraoni della [[XII dinastia egizia|XII dinastia]] sia per le dimensioni che per i significati religiosi espressi architettonicamente. Alcuni ipotizzano che Sesostri non fu inumato lì, ma in un sofisticato complesso funerario ad [[Abido (Egitto)|Abido]], con la piramide di Dahshur come [[cenotafio]]<ref name=":5" />.
[[File:Photo-pyramide-sesostris3.jpg|miniatura|I resti della piramide di Sesostri III fotografati da [[Jacques de Morgan]] intorno al [[1895]].]]
I primi scavi nel sito furono condotti nel [[1894]] dall'archeologo francese [[Jacques de Morgan]], che raggiunse la camera sepolcrale sfruttando un tunnel scavato da antichi razziatori<ref name=":6">Lehner, Mark The Complete Pyramids, London: Thames and Hudson (1997). ISBN 0-500-05084-8. pp.177-9.</ref>. La piramide è larga 105 metri e alta 78, per un volume totale di 288'000 metri cubici; il suo nucleo fu edificato in mattoni di fango dalle dimensioni molto eterogenee, a indicare che non furono impiegati stampi per mattoni di misure standard. La camera funeraria fu invece rivestita di [[granito]], e al di sopra della sua volta fu ricavata - per alleggerire il peso del soffitto - un'altra camera ricoperta con 5 coppie di travi [[
Il complesso piramidale includeva un piccolo tempio funerario per il culto postumo del faraone e per il rifornimento di offerte e altre 7 piramidi minori, destinate alle spose di Sesostri. Vi è inoltre una galleria sotterranea per la sepoltura di altre donne della [[famiglia reale]]: lì sono stati rinvenuti i tesori della principessa [[Sithathor]] e della regina [[Mereret]], figlie di Sesostri III. In antichità esisteva anche un tempio meridionale, in seguito distrutto<ref name=":6" />.
Una più recente campagna di scavi è stata condotta da Dieter Arnold negli [[Anni 1990|anni '90]].
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Sesostri III è molto conosciuto grazie alle sue statue, tutte molto distintive e immediatamente riconoscibili come sue. In esse, il faraone è ritratto in differenti età; in quelle dove appare più anziano, in particolare, presenta un'espressione estremamente triste o pesantemente amareggiata: gli occhi sporgono dalle orbite contornate da [[Ruga|rughe]] e [[Occhiaia|occhiaie]], la bocca e le labbra assumono una piega decisamente malinconica, le orecchie sono enormi e prominenti. In netto contrasto con il realismo quasi esagerato e i segni dell'età del viso e della testa, il resto del corpo veniva scolpito come giovane, muscoloso e idealizzato, seguendo i canoni tradizionali della statuaria faraonica<ref name=":2">Robins, Gay (1997). The Art of Ancient Egypt. London: British Museum Press. ISBN 0714109886. p.113.</ref><ref>Freed, Rita E. (2010). "Sculpture of the Middle Kingdom". In Lloyd, Alan B. A companion to Ancient Egypt, volume 2. Wiley-Blackwell. ISBN 9781405155984. pp.900-2.</ref>.
Si possono solo formulare teorie sulle ragioni che spinsero Sesostri III a farsi ritrarre in questo modo del tutto inedito; due ipotesi in particolare godono di maggiore seguito fra gli studiosi<ref name=":2" />. Alcuni ritengono che Sesostri desiderasse essere rappresentato come un monarca solo e disincantato, umano prima ancora che divino, oppresso e consunto dalle preoccupazioni e dalle proprie responsabilità<ref name=":0" /><ref>Bothmer, Bernard (1974). Brief Guide to the Department of Egyptian and Classical Art. Brooklyn, NY: The Brooklyn Museum. p. 39.</ref><ref>Morkot, Robert G. (2005). The Egyptians: An Introduction. Routledge. p. 14.</ref>. Secondo l'altra ipotesi, le sculture intendevano trasmettere l'immagine di un despota temibile capace di vedere e udire tutto ciò che avveniva in Egitto (ipotetico motivo degli occhi sporgenti e delle grandi orecchie)<ref>Wilkinson, Toby (2010). The Rise and Fall of Ancient Egypt. London: Bloomsbury. ISBN 9781408810026. p.179.</ref>. In ogni caso l'imitazione di tale stile da parte di re successivi, e anche di privati, può suggerire che una fisionomia così peculiare richiamasse qualità positive oggi difficilmente interpretabili.
==Nelle tradizioni successive==
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L'affermazione di Erodoto secondo cui questo Sesostri (in [[Lingua greca antica|greco]]: Σέσωστρις) avrebbe conquistato le terre intorno al golfo Persico, l'Asia e parte dell'Europa (gli Sciti e i Traci risiedevano nell'attuale [[Ucraina]] e [[penisola balcanica]]) non è ovviamente credibile<ref name=":3" />.
[[File:Stele kau Budge.png|sinistra|miniatura|194x194px|Riproduzione di una [[stele]] frammentaria di Sesostri III e della regina [[Mertseger (regina)|Mertseger]], risalente al [[Nuovo Regno]] e conservata al [[British Museum]].]]
Questa figura leggendaria di eroe carismatico nacque probabilmente, confusamente, dall'unione delle gesta di [[Sesostri I]], [[Sesostri II]] e Sesostri III e forse anche di [[Ramses II|Ramses II ''il Grande'']].
=== Manetone e Diodoro Siculo ===
[[Manetone]], sacerdote egizio d'epoca [[Egitto tolemaico|tolemaica]], gli attribuisce un regno di 48 anni, probabilmente includendo gli anni di regno del padre<ref name=":3" />, oltre a descriverlo come un dominatore "della grande altezza di 4 [[Cubito|cubiti]], 3 [[Palmo (unità di misura)|palmi]] e 2 dita" (più di 2 metri). La tradizione [[Ellenismo|ellenistica]], tramandata da Manetone, [[Erodoto]] e [[Diodoro Siculo]] attribuisce a un sovrano di nome Sesostri imprese mirabolanti. [[Sesto Giulio Africano]] ([[160]] - [[240|240 d.C.]]) ed [[Eusebio di Cesarea|Eusebio]] ([[260]] - [[340|340 d.C.]]), compendiando gli scritti di Manetone, scrissero che Sesostri:
{{Citazione|In nove anni sottomise tutta l'Asia e l'Europa fino alla Tracia, innalzando ovunque monumenti a memoria della condizione dei popoli [...] così che fu stimato dagli egizi il primo dopo Osiride.<ref
[[Diodoro Siculo]] ([[90 a.C.]] - [[27 a.C.]]), che lo chiama '''Sesoösis''', e il geografo [[Strabone]] ([[60 a.C.]] - [[21]]/[[24|24 d.C.]]) arrivarono ad affermare che Sesostri avrebbe conquistato il mondo intero, oltre a introdurre un sistema di caste e il culto del dio [[Serapide]], in realtà ben più tardo.
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|arEC=48
|AF=[[Sala degli antenati di Thutmose III|Sala degli antenati di Karnak]]
|NAF=32 <br /> {{Cartiglio| Testo=<hiero>N5-N28-D28</hiero>}}<br /> ḫˁ k3 rˁ - Khakara
}}
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|traslH= ntr khpr w
|letturaH=Netjerkheperu
|significatoH= Divino nella forma<br />
|nomeN= <hiero>R8- F31-w-t </hiero>
|traslN=ntr ms w t
|letturaN=neter mesut
|significatoN=Divino di nascita<br />
|nomeG= <hiero>L1*G5:S12 </hiero>
|traslG=bik nbw khpr
|letturaG=bik nebu kheper
|significatoG= Il falco d'oro (ha preso) forma<br />
|nomeGA= <hiero>N5-N28 - D28:D28-D28 </hiero>
|traslGA= kha ka w ra
Riga 191:
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica=[[Faraone|<font color="black">Signore dell'Alto e del Basso Egitto</font>]]
|immagine = Double crown.svg
|periodo = [[Medio Regno dell'Egitto|Medio Regno]]
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*Wilson John A. - ''Egitto'' - I Propilei volume I -Monaco di Baviera 1961 (Arnoldo Mondadori, Milano 1967)
* Pierre Tallet: ''Sesostris III et la fin de la XIIe dynastie'', Paris 2005, ISBN 2-85704-851-3.
* [[Nicolas Grimal]], ''Storia dell'antico Egitto'', IX ed., Biblioteca Storica Laterza, Roma-Bari, 2011. ISBN 978-88-420-5651-5.
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