Preti operai: differenze tra le versioni
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=== I preti operai in [[Italia]] ===
Il primo prete operaio italiano fu [[Bruno Borghi]] ([[1922]]-[[2006]]), amico di [[Don Milani]], che prese servizio alla Nuovo Pignone di Firenze nel 1950 nonostante il divieto di [[Pio XII]] e che in seguito ai numerosi attriti con la Curia toscana abbandonò il sacerdozio negli anni '70 <ref>http://www.adista.it/articolo/23099</ref>.
Nel 1956 fu la volta di [[Sirio Politi]], che lavoro' al [[porto di Viareggio]] negli anni cinquanta e sessanta e pubblicò il suo diario di vita in fabbrica, dal titolo ''Uno di loro''<ref>Pubblicato nel 1989 dalle edizioni Gribaudi</ref>. All'inizio degli anni '60 gli fu imposto di scegliere tra fare il prete o l'operaio: lasciò il cantiere, ma continuò a mantenersi con il lavoro artigianale fino a quando, dopo il [[Concilio Vaticano II]], poté riprendere l'esperienza in fabbrica.
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