RMS Titanic: differenze tra le versioni

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Il 14 aprile, dopo quattro giorni di navigazione, verso le 13:30, il comandante consegnò a Bruce Ismay un messaggio appena ricevuto dal vapore ''Baltic'', che segnalava la presenza di ghiaccio a 400&nbsp;km sulla rotta del Titanic: tuttavia, il comandante non diminuì la velocità. Il direttore della White Star non diede eccessivo peso alla cosa e giudicò sufficiente spostare la rotta del transatlantico sulla ''Outward Southern Track'', un corridoio di navigazione concordato per le navi di linea<ref name="Titanic, 95 anni fa la tragedia">[http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2007/04/09/4661-titanic_anni_tragedia.shtml Titanic, 95 anni fa la tragedia]</ref>. I due uomini discussero anche della velocità decidendo di portarla al massimo possibile<ref name="Ballard" />. Nelle ultime 24 ore, infatti, erano state percorse ben 546 miglia e c'era la possibilità di arrivare a New York con un giorno di anticipo<ref name="Marcus" />. Non fu mai chiarito di chi fu la responsabilità finale della decisione.
 
ComunqueIn ogni caso, l'eventualità di incontrare ghiacci era un fatto assolutamente normale e le navi di linea erano solite mantenere alta la velocità per assicurare l'orario. Questa verità fu confermata durante l'inchiesta britannica successiva al disastro, quando parecchi comandanti (John Pritchard, William Stewart, Alexander Fairfull, Andrew Braes e molti altri) furono interrogati al riguardo. La velocità veniva ridotta solo in caso di effettivo avvistamento, ma finché la visibilità era buona e le vedette allertate si poteva procedere normalmente. Durante il processo sulle cause del naufragio, vi fu chi ipotizzò che la compagnia di navigazione avesse espressamente richiesto di rimanere al di sopra dei 20 nodi di velocità al fine di assicurarsi il prestigioso "[[Nastro Azzurro]]" (''Blue Riband').<ref name="Marcus" />
 
Alle 13:45 arrivò un messaggio di "segnalazione iceberg" dal piroscafo ''Amerika'', che inspiegabilmente non giunse al ponte di comando, mentre nel pomeriggio un altro avviso, questa volta dal ''Mesaba'', non fu consegnato. I marconisti erano impegnati nell'invio dei numerosi messaggi privati dei passeggeri, che fin dal giorno prima si erano accumulati a causa di un guasto momentaneo all'apparecchiatura radio (i cavi del trasformatore secondario si erano bruciati)<ref name="Marcus" />.