Assedio di Wiener Neustadt: differenze tra le versioni

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m Corretto: "bombardare"
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|isbn = 963-86118-7-1
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}}</ref> La guarnigione di Wiener Neustadt si trovò così senza costruzioni di altezza sufficiente ad installare armi da fuoco a lungo raggio, risolvendosi a montarle sui campanili delle chiese cittadine. Furono in grado da li di bombadarebombardare il campo ungherese. Pur essendo un devoto cristiano, Mattia permise il bombardamento anche delle chiese.<ref name="Fessler" /> Nel frattempo, Johann von Königsberg e Ruprecht von Reichenberg riuscirono a raccogliere dei rifornimenti. Reichenberg incendiò due torri d'assedio.<ref name="Bánlaky" /> Dopo sette mesi di combattimenti, i deputati della città si recarono al campo degli ungheresi per chiedere la cessazione delle ostilità. Il terzo giorno dei negoziati, il 2 luglio, Johann Wulfersdorf e re Mattia concordarono i seguenti termini:
[[File:295Innerer Rat Wiener Neustadt.jpg|200px|right|thumb|Dipinto d'epoca raffigurante il consiglio cittadino di Wiener Neustadt]]
:Le parti avrebbero atteso sino al 16 agosto in pace; in quella data i 3000 soldati imperiali avrebbero dovuto raggiungere i cancelli della città e l'assedio sarebbe stato automaticamente tolto, passando la città ed il castello nelle mani del re. I comandanti e le truppe così come la popolazione che non desiderasse rimanere sotto il governo degli ungheresi, ebbe il permesso di andarsene con 300 carri che vennero predisposti per l'occasione. Il re confermò alla città i suoi privilegi. Egli promise inoltre di indennizzare e restituire tutti i beni rubati o danneggiati durante lo scontro. Chiunque avesse interrotto tale situazione sarebbe stato ucciso sul posto.