MIM-14 Nike Hercules: differenze tra le versioni

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L'SA-2 è stato più facile ad essere schierato in grandi numeri e anche in zone campali, per cui poteva far fronte alla minore portata con la mobilità e il numero. Inoltre, l'SA-2, specie negli ultimi modelli, è molto più versato nell'ingaggio di bersagli a bassa quota, fino a meno di 100 m di quota, se necessario.
 
In termini di letalità e precisione, l'SA-2 (che in alcune versioni era forse armato di testata nucleare), ha una testata similmente potente, ma è forse meno resistente alle ECM, anche se in ogni caso entrambi sono nati come missili radiocomandati. Peraltro, se esso ha dato solo un PK (Probability of Kill) del 2% in [[Vietnam]], bisogna anche dire che la PK del ben più costoso Hercules venne trovata, in esercitazioni più 'realistiche', del 5%<ref>N. (fonte:Sgarlato, ''La difesa aerea italiana', di N. Sgarlato', Aerei 5/01)</ref>, nonostante che il costo del missile americano fosse di diverse volte quello dell'arma russa, con un rapporto costo-efficacia probabilmente peggiore. Gli ultimi tipi di SA-2 hanno introdotto sistemi di guida migliorati, come anche le spolette di prossimità. Oltre a questo, i missili sovietici di questo tipo hanno un apparato ausiliario ottico, per la guida in condizioni di disturbo o silenzio radar, in teoria utilizzabile anche per attacchi diretti contro obiettivi di superficie (inclusa la difesa costiera).
 
Nell'insieme, l'SA-2 è un missile che ha retto abbastanza bene il confronto costo-efficacia con il potente MIM-14 Hercules, specie se abbinato ai missili strategici SA-5 Gammon a lungo raggio, per le azioni più impegnative. Inoltre, pur essendo un'arma nata per affrontare i bombardieri in quota, ha saputo evolversi in maniera apprezzabile per affrontare aerei tattici a quote medie e basse, e a tutt'oggi la sua struttura dal volume abbondante ma non eccessivo è usata per sviluppare varie nuove versioni, con tecnologie relativamente avanzate (per esempio, l'FT-2000).