Fortuna caeca est: differenze tra le versioni
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Il motivo è ripreso dalla commedia greca, in particolare dal [[Pluto (Aristofane)|Pluto]] di [[Aristofane]], dove a essere cieca e a rendere ciechi è però la ricchezza. Tuttavia, il parallelismo non ne soffre in quanto la dea [[Fortuna (divinità)|Fortuna]] dei Romani ricopre funzioni simili a quelle del dio greco Plutos. La fortuna è cieca anche per altri autori latini quali [[Marziale]], [[Ovidio]], [[Plinio il Vecchio]], e [[Seneca]]. Si dissocia dal ritenere cieca la fortuna [[Dionisio Catone]], secondo cui è l'individuo che deve imparare ad agire con raziocinio e con le dovute cautele, e quindi a essere cieco è più l'uomo che la fortuna.
In epoca moderna, il motivo torna, tra gli altri, in [[William Shakespeare|Shakespeare]] che, nell'
== Note ==
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