Argo Secondari: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
Riga 22:
Nel maggio dello stesso anno con l'appoggio di [[Filippo Naldi]] e [[Peppino Garibaldi]] espelsero il direttivo dell'ANAI, in aperta contrapposizione alla corrente anti-bolscevica, rappresentata da [[Ulisse Igliori]] e [[Giuseppe Bottai]]. Secondari, di stampo rivoluzionario, si distaccò a sua volta da [[Filippo Naldi|Naldi]] e [[Peppino Garibaldi|Garibaldi]], di impronta moderata, nonostante i tre fossero confluiti nella corrente denominata "Commissione Provvisoria della nuova Associazione Arditi d’Italia". Dopo il fallito tentativo di portare gli arditi al fianco degli operai romani durante il [[Biennio rosso in Italia|biennio rosso]], Secondari si dimise da ogni carica direttiva. Questo fatto provocò il disfacimento della sezione romana degli arditi, che riuscì a riorganizzarsi, solo nel giugno dell'anno successivo, grazie alla ripresa generale dell'[[Associazione Nazionale degli Arditi d'Italia]].
 
Il [[22 giugno]] [[1921]], insieme al repubblicano Luigi Piccioni ed alla corrente anarco-individualista di [[Attilio Paolinelli]], Argo Secondari convocò un'assemblea dell'Associazionegenerale degli iscritti e dei simpatizzanti, che vide accesi dibattiti tra i sostenitori del [[fascismo]] ed [[Antifascismo|antifascisti]]. VieneIl presapresidente Umberto Bèer, espressione della corrente milanese filo-fascista, venne posto in minoranza. Si decise inoltre la decisioneformazione dell'associazione degli Arditi del Popolo di indirecui un'assembleaSecondari generalepubblicherà il primo manifesto sulla stampa. In una successiva riunione il [[27 giugno]] [[1921]] destinatavenne ad eleggereeletto il nuovo direttorioDirettorio. DuranteUna l'assembleatriade generaledella delquale [[27Secondari giugno]],è Secondaripresidente insieme al tenente Ferrari ed al sergente maggiore Pierdominici. Durante l'assemblea venne proposedecisa la creazione di un Battaglione degli Arditi del Popolo, il cui compito era difendere le sedi colpite dalla [[Squadrismo|violenza squadrista]]. Il Battaglione venne da subito appoggiato dalle [[Formazioni di difesa proletaria]], venutesi a costituire in risposta ai [[Fasci italiani di combattimento]] e fu nominato inizialmente ''Associazione fra gli Arditi del popolo.''
 
Il 2 luglio, nella terza assemblea dell'associazione, gli iscritti prestano giuramento al Direttorio formato esclusivamente dal solo Secondari in quanto sia Pierdominici che Ferrari si dimisero dopo l'''aut-aut'' di [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]] sulla non adesione da parte degli arditi a formazioni politiche<ref>{{Cita libro|autore=Valerio Gentile|titolo=La legione romana degli arditi del popolo|p=42}}</ref>.
 
=== La nascita degli Arditi del Popolo ===
IlLa nome"presentazione" di Argo Secondari è ricordato soprattutto in relazione alla nascita ufficialepubblica degli [[Arditi del Popolo]], avvenutaavvenne il 6 luglio [[1921]]. In occasione del raduno antifascista, indetto dal Comitato di difesa proletaria, presso l'Orto Botanico di [[Roma]], Secondari, alla testa degli Arditi, sfilò tra la folla in ovazione, in una marcia alla quale parteciparono circa duemila persone (in massima parte ex combattenti della [[prima guerra mondiale]] ed esponenti dell'[[anarchia]]anarchici).
 
{{Citazione|Ad un tratto scoppia un grande entusiastico applauso con grida di evviva. Sono gli arditi del popolo, militarmente inquadrati al comando di Argo Secondari, che giungono al comizio. È impossibile dire quanti essi siano. Certo superano il migliaio e la loro apparizione produce non poca impressione. Gli arditi del popolo marciano al passo militarmente, agli ordini dei capicenturia. Gli arditi proletari portano a spalla nodosi randelli e vere clave di legno grossolanamente foggiate. Questi arditi sono uomini di tutte le età, vi sono giovani imberbi e vecchi coi capelli bianchi: tutti visi risoluti. I comizianti assistono alla sfilata e alla manovra dei plotoni, plaudendo e acclamando “Viva gli arditi del popolo!”|Imponenete manifestazione proletaria romana contro i delitti e le violenze del fascismo. La sfilata degli Arditi del popolo, in “L’Ordine nuovo”, 7 luglio 1921}}