Robot: differenze tra le versioni

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Anche se i robot di Čapek erano uomini artificiali [[organismo|organici]], la parola robot viene quasi sempre usata per indicare un uomo meccanico. Il termine [[androide]] (dal greco ''anèr, andròs'', "uomo", e che quindi può essere tradotto "a forma d'uomo") può essere usato in entrambi i casi, mentre un [[cyborg]] ("organismo cibernetico" o "uomo [[bionica|bionico]]") indica una creatura che combina parti organiche e meccaniche.
 
Il termine "robotica" venne usato per la prima volta (su carta stampata) nel racconto di [[Isaac Asimov]] intitolato ''Circolo vizioso'' (''Runaround'', [[1942]]), presente nella sua famosa raccolta ''[[Io, Robot (raccontiAsimov)|Io, Robot]]''. In esso, egli citava le ''tre regole della robotica'', che in seguito divennero le [[Tre leggi della robotica]].
 
L'idea di persone artificiali risale almeno all'antica leggenda di [[Cadmo]], che seppellì dei denti di [[drago]] che si trasformarono in soldati; e al mito di [[Pigmalione]], la cui statua di [[Galatea]] prese vita. Nella mitologia classica, il deforme dio del metallo ([[Vulcano (mitologia)|Vulcano]] o [[Hephaestus]]) creò dei servi meccanici, che andavano dalle intelligenti damigelle dorate a più utilitaristici tavoli a tre gambe che potevano spostarsi di loro volontà. La leggenda ebraica ci parla del [[golem]], una statua di argilla, animata dalla magia [[cabalismo|cabalistica]]. Nell'estremo Nord [[Canada|canadese]] e nella [[Groenlandia]] occidentale, le leggende [[Inuit]] raccontano di [[Tupilaq]] (o Tupilak), che può essere creato da uno stregone per dare la caccia e uccidere un nemico. Usare un Tupilaq per questo scopo può essere un'arma a doppio taglio, in quanto una vittima abbastanza ferrata in stregoneria può fermare un Tupilaq e "riprogrammarlo" per cercare e distruggere il suo creatore.