Augusto Frassineti: differenze tra le versioni

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Gli [[anni 1950|anni cinquanta]] segnano l'ingresso di Frassineti nel mondo delle lettere e della cultura dell'Italia. Al [[1952]] risale la prima edizione di ''[[Misteri dei Ministeri]]'', uno dei testi più corrosivi sulla burocrazia centrale.<ref>Vittorio Emiliani, ''Romagnoli & romagnolacci'', Bologna, Minerva Edizioni, 2014, p.90.</ref> In questi anni Frassineti frequenta attivamente gli ambienti legati alla rivista letteraria «[[Il Caffè (Vicari)|Il Caffè]]» di [[Giambattista Vicari]] (1952-[[1977]]). Nella redazione di questa coraggiosa pubblicazione indipendente, situata in realtà nella stessa casa romana di Vicari, Frassineti si farà conoscere e apprezzare da molti intellettuali di punta di quell'epoca, stringendo a volte duraturi sodalizi: da [[Ennio Flaiano]] a [[Mario Soldati]], da [[Giorgio Manganelli]] a [[Luigi Malerba]], da [[Mino Maccari]] a [[Gianni Celati]], da [[Italo Calvino]] a [[Pier Paolo Pasolini]]. Molti di questi personaggi elogiarono nei loro scritti le opere dell'autore, e Calvino lo chiamerà un «satirico senza illusioni», ricollegando la sua opera alla nobile tradizione che da [[Aristofane]] arriva a [[Ionesco]], passando per [[Jonathan Swift|Swift]]. «Prosatore di singolare e riposata raffinatezza, maneggiatore impassibile ed impeccabile di una arguta [[sintassi]], delicato deliberatore di [[Sinonimia|sinonimi]] e contrari, [[lessicografia|lessicografo]] ghiotto e di molto palato» lo definirà invece Giorgio Manganelli nell'articolo "''Anche l'eden è burocrazia''" scritto nel [[1974]].
 
Ma il rapporto col mondo culturale di quegli anni non fu dei più facili, e l'autore si vide progressivamente emarginato, nonostante il plauso e i consensi che la sua opera da sempre suscita presso una limitata cerchia di lettori colti. Gli unici riconoscimenti pubblici gli verranno dalla sua attività di [[traduttore]]. La sua resa di ''[[Gargantua e Pantagruel]]'' di [[François Rabelais]] è unanimemente riconosciuta, negli ambienti specialistici, come la migliore e tuttora insuperata, e gli varrà il [[Premio Monselice]] [[1981]].