Louis Hersent: differenze tra le versioni

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I suoi lavori più importanti nel periodo dell'[[impero napoleonico|impero]] furono "''[[Achille]] si separa da [[Briseide]]''" e "''Atala morente fra le braccia di Chactas''" (entrambi incisi poi da [[Charles Paul Landon|Landon]] nei suoi ''Annales du Musée''); "''Un episodio della vita di Fénelon''", dipinto nel [[1810]], si trova al [[Castello di Malmaison]], mentre "''Passaggio del ponte a Landshut''", dello stesso anno, è esposto a [[Versailles]].
 
La produzione più importante di Hersent, e la sua maggior fortuna, comunque, si collocano nel periodo della [[Restaurazione]]: "''[[Luigi XVI]] consola gli afflitti''" (Versailles) e "''[[Dafni (mitologia)|Dafni]] e [[Cloe]]''" furono esposti al Salon del [[1817]], mentre, all'esposizione del [[1819]], la tela di soggetto storico "''L'abdicazione di Gustavo Vasa''" valse a Hersent una medaglia d'onore: il quadro, acquistato dal [[Luigi Filippo di Francia|duca di Orléans]], si trovava al [[Palais-Royal]] e venne distrutto nel [[1848]]; ne rimane oggi solo l'[[incisione]] a opera di Henriquel-Dupont.<br>''Ruth'', dipinto nel [[1822]], fu acquistato da [[Luigi XVIII di Francia|Luigi XVIII]], che fu sempre un potente patrono di Hersent: il re lo nominò ufficiale della [[Legion d'onore]] e lo raccomandò per un posto all'[[Institut de France]] (Académie des Beaux-Arts), dove occupò il seggio del pittore [[Gérard van Spaendonck]], che era da poco deceduto.
 
Anche sotto [[Carlo X di Francia|Carlo X]] Hersent continuò a essere trattato con molto favore: per il re dipinse "''Monaci al Monte [[Massiccio del San Gottardo|San Gottardo]]''", esposto nel [[1824]]. Nel 1831 Hersent presentò per l'ultima volta alcune sue opere al Salon: i ritratti dei sovrani [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo d'Orléans]] e [[Maria Amalia di Borbone-Napoli|Maria Amalia di Borbone]], e del loro figlio, il [[Antonio d'Orléans (1824-1890)|Duca di Montpensier]]; dipinse anche due ritratti del compositore [[Gaspare Spontini]], di cui uno è attualmente conservato a [[Berlino]], l'altro (del 1825) nella [[Pinacoteca civica e galleria di arte contemporanea]] di [[Jesi]].