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== L’attività politica dal 1900 al 1910 ==
Nel 1900 iniziò a collaborare col giornale del Circolo Letterario, «La Vita Fiumana», pubblicando testi di carattere letterario ed entrando quindi in contatto con i gruppi politici collegati al giornale. Divenne così segretario della Società Filarmonico-Drammatica dal 1900 al 1906; nel 1905 si iscrisse alla [[Giovine Fiume]] e successivamente diventò segretario del [[Partito Autonomo fiumano]]. Nel 1907 fondò con un gruppo di soci della Giovine Fiume il giornale «La Giovine Fiume», creato per sostenere l’irredentismo italiano. Nell'Assemblea del Partito Autonomo del [[24 marzo]] 1907, nel periodo quindi in cui i partiti si preparavano alle nuove elezioni della Rappresentanza Municipale prevista per il 24 maggio, Vittorio in qualità di segretario del partito e d’accordo con [[Icilio Baccich]], [[Lionello Lenaz]], [[Mario Iechel]] e [[Silvino Gigante]], invitò [[Riccardo Zanella]], capo del Partito Autonomo, a riformare lo Statuto del partito in senso nazionale e a costituire il Partito Nazionale Italiano. Zanella però respinse l’abbandono del programma autonomo, e Vittorio, insieme agli altri quattro membri con lui d’accordo, si dimise. Alle elezioni venne comunque eletto membro della Rappresentanza Municipale, ma col gruppo degli irredenti che la Giovine Fiume aveva imposto al Partito autonomo.
Nel 1900 iniziò a collaborare col giornale del Circolo Letterario, «La Vita Fiumana», pubblicando testi di carattere letterario, che costituirono l’occasione per entrare in contatto con i gruppi politici collegati al giornale.
 
Divenne così segretario della Società Filarmonico-Drammatica dal 1900 al 1906; nel 1905 si iscrisse alla [[Giovine Fiume]] e successivamente diventò segretario del [[Partito Autonomo fiumano]].
Il 27 maggio fu assegnato alle Commissioni che si occupavano dell’Ospedale civico, della Cassa Comunale di Risparmio, del Fondo Pensioni, del Teatro comunale e del Monte di Pietà. Lo troviamo così impegnato a controbattere la proposta del Magistrato Civico di utilizzare l’ex-Casa di Ricovero per ampliare l’Ospedale civico, perché era una catapecchia inabitabile. In un articolo per «La Giovine Fiume» V. così argomentava la sua proposta:
Nel 1907 fondò con un gruppo di soci della Giovine Fiume il giornale «La Giovine Fiume», creato per sostenere l’irredentismo italiano e vi collaborò attivamente.
 
Nell’Assemblea del Partito Autonomo del 24 marzo 1907, nel periodo quindi in cui i partiti si preparavano alle nuove elezioni della Rappresentanza Municipale prevista per il 24 maggio, Vittorio in qualità di segretario del partito e d’accordo con [[Icilio Baccich]], [[Lionello Lenaz]], [[Mario Iechel]] e [[Silvino Gigante]], prese la parola per invitare [[Riccardo Zanella]], capo del Partito Autonomo, a riformare lo Statuto del partito in senso nazionale e a costituire il Partito Nazionale Italiano. Il gruppo portava all’interno del Partito Autonomo una netta posizione irredentista chiedendo la rinuncia all’obiettivo di uno stato fiumano autonomo, in favore della promozione dell’unione di Fiume all’Italia; il prof. Zanella però respinse l’abbandono del programma autonomo, e Vittorio, insieme agli altri quattro membri con lui d’accordo, si dimise.
Alle elezioni venne comunque eletto membro della Rappresentanza Municipale, ma col gruppo degli irredenti che la Giovine Fiume aveva imposto al Partito autonomo
Il 27 maggio fu assegnato alle Commissioni che si occupavano dell’Ospedale civico, della Cassa Comunale di Risparmio, del Fondo Pensioni, del Teatro comunale e del Monte di Pietà.
Lo troviamo così impegnato a controbattere la proposta del Magistrato Civico di utilizzare l’ex-Casa di Ricovero per ampliare l’Ospedale civico, perché era una catapecchia inabitabile. In un articolo per «La Giovine Fiume» V. così argomentava la sua proposta:
Vi sembra un po’ che colle 25,000 corone di ristauro preventivate […] si sarà provveduto ad allogar bene gli ammalati? Domando io, e le scale di legno e le travi crollanti chi le sosterrà?
Si vuol sostenere però la proposta del Magistrato, perché è la più spiccia […]. Io invece sì che ho una proposta infelice! Gli ammalati sarebbero sì stati meglio allogati, ma quanti guai, quanti disturbi! […]1
Cominciò a mostrare in sede di Rappresentanza municipale quelle che sarebbero state le caratteristiche del suo operare nell’amministrazione cittadina, un operare fatto di precisi calcoli finanziari e di proposte molto concrete. Proprio per il suo modo di intervenire, si guadagnò un divertente articolo di satira politica pubblicato sempre su «La Giovine Fiume»2. Il 6 novembre fu eletto membro della Commissione costituita per compilare il Regolamento della nuova azienda municipale dei Servizi Pubblici e il 4 marzo 1908 membro della Commissione preposta ai Servizi Pubblici. Il successivo giugno, a richiesta del Municipio di Fiume e d’accordo col Signor Ossoinack, lasciò la Rappresentanza municipale per occupare la carica di Segretario della Direzione amministrativa dell’azienda.
Il 6 novembre fu eletto membro della Commissione costituita per compilare il Regolamento della nuova azienda municipale dei Servizi Pubblici e il 4 marzo 1908 membro della Commissione preposta ai Servizi Pubblici. Il successivo giugno, a richiesta del Municipio di Fiume e d’accordo col Signor Ossoinack, lasciò la Rappresentanza municipale per occupare la carica di Segretario della Direzione amministrativa dell’azienda.
Era già scaduto il tempo utile per concorrere a questo posto, per cui il Municipio, onde averlo a suo amministratore, non solo aprì un secondo concorso, ma aumentò anche l’onorario del posto in parola, portandolo a Cor. 900.- mensili.3