Operazione Locusta: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 1:
'''Operazione Locusta''' è il nome in codice dato alla partecipazione dell'[[Aeronautica Militare Italiana]] alla [[Guerra del Golfo]].
==Descrizione==
In seguito all'invasione ed annessione del [[Kuwait]] da parte dell'[[Iraq]], il 25 settembre 1990 il [[Governo Andreotti VI|Governo italiano]] inviò nel [[Golfo Persico]] otto cacciabombardieri multiruolo [[Panavia Tornado (varianti)#La versione ECR|Panavia Tornado IDS]] (più due di riserva) appartenenti al [[6º Stormo|6º]], [[36º Stormo|36º]] e [[50º Stormo]] nell'ambito dell'[[Operazione Desert Shield]], che vennero schierati presso la base aerea di Al-Dhafra, nelle vicinanze di [[Abu Dhabi]], negli [[Emirati Arabi Uniti]].
Riga 18 ⟶ 20:
I Tornado invece rientrarono alla base aerea di [[Gioia del Colle]] il 15 marzo del 1991, due settimane dopo il termine delle operazioni militari. Il ritorno in patria degli aerei da combattimento italiani venne accolto da una cerimonia alla quale presenziarono il Ministro della Difesa [[Virginio Rognoni]], il Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale [[Domenico Nardini]], ed il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare Generale [[Stelio Nardini]].
===L'abbattimento del velivolo di Cocciolone e Bellini===
Durante il conflitto, l'Aeronautica Militare Italiana registrò la perdita di un solo aereo.
Nella notte tra il 17 e il 18 gennaio 1991, partì la prima missione bellica dei velivoli Italiani.
Il [[maggiore]] [[Gianmarco Bellini]] ([[pilota militare|pilota]]) ed il [[capitano]] [[Maurizio Cocciolone]] ([[navigatore (aeronautica)|navigatore]]) decollarono a bordo del loro cacciabombardiere assieme agli altri sette velivoli italiani e ad una formazione di aerei alleati per la prima missione che li vedeva impiegati nello spazio aereo controllato dagli iracheni.
La missione della squadriglia era un deposito areale (vettovagliamento, munizioni e mezzi) nell'Iraq meridionale, a nord-ovest di [[Kuwait City]], difeso da [[artiglieria contraerea]] radar-asservita.<ref>[http://www.modellismopiu.it/modules/newbb_plus/print.php?forum=5&topic_id=107721 Forum sulla missione].</ref> Bellini e Cocciolone, partiti come molti altri dalla base emiratina, furono gli unici capaci di portare a termine il [[rifornimento in volo]]; tutti gli altri velivoli, tra cui 7 Tornado italiani e circa 30 altri aeromobili di altri Paesi, ostacolati dalle condizioni meteorologiche, fallirono l'approccio all'aerocisterna e dovettero rientrare alla base.<ref name="sitoAM">{{Cita web|url=http://www.aeronautica.difesa.it/SitoAM/Default.asp?idarg=25&idente=1394&idsez=21|titolo= La guerra del golfo|accesso=29 aprile 2008|editore=sito web ufficiale A.M. |data=9 settembre 2002}}</ref>
| |||