Manetone: differenze tra le versioni

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Il '''primo libro''' della trattazione manetoniana iniziava con una introduzione o un preambolo che forniva senza dubbio una breve biografia di Manetone e ne esponeva i propositi storico-letterari. Nel preambolo l'autore affermava che il [[Mitologia greca|dio greco]] [[Ermes]], identificato con il [[Divinità egizia|dio egizio]] [[Thot]], avrebbe inventato la [[scrittura]]<ref>{{Cita|Waddell 1940|pp. 208–9.}}</ref>; gli scritti di questo prima Ermes sarebbero stati tradotti, da parte del figlio "[[Ermete Trismegisto|Ermes Trismegisto]], in una nuova scrittura chiamata "[[Geroglifici egizi|geroglifici]]"; i libri scritti da questo secondo Ermes sarebbero quindi stati raccolti e riadattati dal figlio, il dio [[Agathodaimon (divinità)|Agatodemone]]. Stando all'autore, Agatodemone avrebbe finito la sua opera di ordinamento dei "libri sacri" del padre Ermes Trismegisto ''dopo'' l'ascesa al trono di Tolomeo II Filadelfo (285/3 a.C.): solamente allora sarebbe stato consentito al sacerdote Manetone di accedere a tali fonti: egli se ne sarebbe servito per redigere in lingua greca, per il faraone in carica, una storia dell'antico Egitto. [[Giorgio Sincello]] ([[VIII secolo|VIII]]/[[IX secolo]]) ha scritto:
{{Citazione|Al tempo di Tolomeo Filadelfo egli [''Manetone''] fu fatto sommo sacerdote dei [[Tempio egizio|templi]] pagani d'Egitto, e scrisse da iscrizioni nella Terra Seriadica tracciate, dice, in linguaggio e caratteri sacri da [[Thot]], il primo Ermes, e tradotto [dal secondo Ermes] in caratteri geroglifici. Quando l'opera fu riadattata in libri da Agatodemone, figlio del secondo Ermes e padre di Tat, nei santuari d'Egitto, Manetone lo dedico al succitato re Tolomeo II Filadelfo nel suo ''[[Libro di Sothis]]'' [...].|Giorgio Sincello<ref>{{cita|Waddell 1940|pp. 208–9.}}</ref>}}
[[File:Abydos Tempelrelief Ramses II. 26.JPG|miniatura|363x363px254x254px|Il dio [[Luna|lunare]] della [[Sapienza (filosofia)|sapienza]][[Thot]], indicato come inventore della [[scrittura]] anche nell'introduzione degli ''Aegyptiaca'' di Manetone. Tempio di [[Ramses II]], [[Abido]].]]
È evidente che Giorgio Sincello, nominando questo ''Libro di Sothis'', intendesse proprio gli ''Aegyptiaca'': infatti il vero ''Libro di Sothis'' non trattava di mitici regni di [[Divinità egizia|deidèi]], [[Semidio|semideisemidèi]] e [[Anima nella religione dell'antico Egitto|spiriti]] dei morti; né i faraoni d'Egitto vi comparivano suddivisi in trenta dinastie come invece negli ''Aegyptiaca''. Sembra quindi che Giorgio Sincello abbia preferito chiamare alternativamente gli ''Aegyptiaca'' di Manetone "Libro di Sothis", anche se le ragioni di ciò non sono esplicabili. Un'attenta analisi dei contenuti del vero ''Libro di Sothis'' rivela che l'autore ebbe ben presente gli ''Aegyptiaca'', stando ben attento a non toccare gli stessi argomenti; potrebbe trattarsi di una contraffazione d'epoca sconosciuta. Ogni faraone menzionato nel ''Libro di Sothis'' dopo [[Menes]], il primo faraone, è del tutto inconciliabile con i resoconti dinastici di [[Sesto Giulio Africano]] ed [[Eusebio di Cesarea]].
 
A dispetto della confusione generata da Giorgio Sincello, il significato del preambolo degli ''Aegyptiaca'' è chiaro: l'autore considerava l'ascesa di Tolomeo II Filadelfo al [[Sedile di presentazione|trono]] come un punto di svolta per la storia egizia perché solo durante il suo regno il dio Agatodemone avrebbe completato la redazione dei "libri sacri", il che avrebbe consentito a Manetone di realizzare la sua storia dell'Egitto. Attraverso tre generazioni di dei (Thot, Ermes Trismegisto e Agatodemone) si sarebbe dipanata anche l'invenzione dei geroglifici, mediante i quali l'intera storia dell'Egitto sarebbe stata registrata in tre libri per Tolomeo II Filadelfo, a cui è indirizzata una "lettera" che l'autore riporta:
 
{{Citazione|Al Grande Re Tolomeo Filadelfo [[Augusto (titolo)|Augusto]]. Ossequi al mio Signore Tolomeo da parte di Manetone, sommo sacerdote e [[scriba]] dei sacri santuari d'Egitto, nato a [[Djebnetjer|Sebennito]] e residente a [[Eliopoli]]. È mio dovere, Re onnipotente, riflettere su tutte le discipline che può essere Tuo desiderio che io investighi. Così, mentre Tu fai ricerche sul futuro dell'universo, in obbedienza al Tuo comando io porrò di fronte a Te i sacri libri che ho studiato, scritti dal Tuo antenato Ermes Trismegisto. Addio, Re mio Signore.|Manetone}}
La lettera è ovviamente una contraffazione, dal momento che in essa Manetone appella Tolomeo II con il titolo [[Imperatore romano|imperiale romano]] di "Augusto". Questo non piccolo [[anacronismo]] permette però di determinare il ''[[terminus post quem]]'' oppure la prima data di composizione, cioè il [[Principato (storia romana)|principato]] dell'imperatore romano [[Augusto|Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto]] ([[28 a.C.]]-[[14|14 d.C.]]), nel periodo d'attività di Tolomeo di Mendes. Dopo la lettera lo scritto prosegue enunciando le epoche più antiche della storia egizia ed enumerando gli dei, i semidèi e gli spiriti dei morti come [[Faraone|sovrani d'Egitto]]: sette dèi-faraoni, poi quattro linee di semidèi e infine gli spiriti dei morti (evidentemente un altro genere di semidèi), ma il numero e i nomi dei quali non sono stati restituiti dai frammenti sopravvissuti.
 
Questa lista di dèi, semidèi e "spiriti dei morti" deriva dall'edizione dell'opera di Manetone di cui si servì Eusebio di Cesarea<ref>{{Cita|Waddell 1940|pp. 2–9.}}</ref>. Giorgio Sincello scrive nell'''Ecloga chronographica'' che sarebbe apparsa una diversa edizione di Manetone nella cui lista non figuravano gli "spiriti dei morti"<ref>{{Cita|Waddell 1940|pp. 10–7.}}</ref>. Sincello accettò la lista trasmessa da Eusebio, così come la teoria di Eusebio secondo cui gli Egizi avrebbe avuto regolari mesi lunari di 30 giorni durante il periodo degli immortali, e rigettò l'altra lista di immortali che ometteva gli "spiriti dei morti".
[[File:Seth-Amon.jpg|miniatura|254x254px|[[Seth in bronzo (AEIN 614)|Statuetta di Seth in bronzo (AEIN 614)]] alla [[Ny Carlsberg Glyptotek]] di [[Copenaghen]]. A questo dio egizio, come ad altri, Manetone attribuì un periodo di regno sull'Egitto.]]
DÈI
* [[Efesto]] ([[Ptah]]);
* [[Helios]], figlio di Efesto ([[Ra]]);
* Sosis ([[Shu (mitologia)|Shu]]);
* [[Crono]] ([[Geb]]);
* [[Osiride]];
* [[Tifone (mitologia)|Tifone]] ([[Seth]]);
* Orus, figlio di Osiride e [[Iside]] ([[Horus]]).
Totale: 13.900 anni.
 
SEMIDÈI:
* Semidèi per 1255 anni;
* Semidèi per 1815 anni;
* 30 semidèi di Menfi per 1790 anni;
* Semidèi di This ([[Tini (Egitto)|Tini]]) per 350 anni.
Totale: 5212 anni.
 
SPIRITI DEI MORTI
* Spiriti dei morti per 5813 anni.
Totale per dèi, semidèi e spiriti dei morti:
 
=== Trasmissione e ricezione ===