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=== Formazione ===
Nato a Fiume il 12 agosto 1881, nel giugno del [[1900]] conseguì la maturità presso la Regia Ungarica Scuola superiore di Commercio in Fiume e il [[9 giugno]] [[1911]] superò gli esami superiori di Ragioneria generale per la contabilità di Stato, con cui ottenne il diritto al titolo di Dottore in scienze commerciali e l’abilitazione all'insegnamento di Ragioneria. Le lingue che conosceva erano l’italiano, l’ungherese, il tedesco e l’inglese.
Lavorò come allievo impiegato nel [[1898]] presso la Banca Fiumana e nel [[1899]] presso il [[Silurificio Whitehead di Fiume|Silurificio Whitehead]].
Dall'[[1º luglio]] al [[30 settembre]] 1900 fu impiegato come corrispondente presso la Società di Navigazione Ungaro-Croata. L'[[1º ottobre]] 1900 prese servizio come contabile nella Filiale di Fiume della Banca e Cassa di Risparmio per il Litorale e l'[[1º aprile]] [[1901]] vi fu nominato procuratore. Rimase in servizio presso la Banca fino al 1906, quando [[Andrea Ossoinack]] gli offrì il di posto procuratore impiegato presso la sua Ditta Commerciale-Marittima “Luigi Ossoinack”.
=== L’attività politica dal 1900 al 1910 ===
Nel 1900 iniziò a collaborare col giornale del Circolo Letterario, «La Vita Fiumana», pubblicando testi di carattere letterario ed entrando quindi in contatto con i gruppi politici collegati al giornale. Divenne così segretario della Società Filarmonico-Drammatica dal 1900 al 1906; nel 1905 si iscrisse alla [[Giovine Fiume]] e successivamente diventò segretario del [[Partito Autonomo fiumano]]. Nel 1907 fondò con un gruppo di soci della Giovine Fiume il giornale «La Giovine Fiume», creato per sostenere l’irredentismo italiano.
Nell'Assemblea del Partito Autonomo del [[24 marzo]] 1907, nel periodo quindi in cui i partiti si preparavano alle nuove elezioni della Rappresentanza Municipale prevista per il 24 maggio, Vittorio in qualità di segretario del partito e d’accordo con [[Icilio Baccich]], [[Lionello Lenaz]], [[Mario Iechel]] e [[Silvino Gigante]], invitò [[Riccardo Zanella]], capo del Partito Autonomo, a riformare lo Statuto del partito in senso nazionale e a costituire il Partito Nazionale Italiano. Zanella però respinse l’abbandono del programma autonomo, e Vittorio, insieme agli altri quattro membri con lui d’accordo, si dimise. Alle elezioni venne comunque eletto membro della Rappresentanza Municipale, ma col gruppo degli irredenti che la Giovine Fiume aveva imposto al Partito autonomo.
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Il successivo giugno, a richiesta del Municipio di Fiume e d’accordo col Signor Ossoinack, lasciò la Rappresentanza municipale per occupare la carica di Segretario della Direzione amministrativa dell’azienda.
=== Amministratore comunale (1910-1914) ===
Nel 1910 fece richiesta di assunzione in pianta stabile come Direttore dei Servizi Pubblici, ma nel 1911, quando la Rappresentanza municipale doveva confermare il servizio, alcuni giovani rappresentanti si opposero ad ogni proposta, per cui dovette chiedere l'intervento del tribunale amministrativo e ottenne d’essere confermato in pianta stabile nel 1913.
All’Azienda Municipale dei Servizi Pubblici era affidata l’amministrazione della Centrale idro-termo elettrica, della Tramvia elettrica, dell’Acquedotto Ciotta e dei Forni di incenerimento della spazzatura.
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All’inizio del 1914 fu definitivamente nominato Direttore dei Civici Dazi e lasciò il lavoro di segretario amministrativo all’Azienda dei Servizi Pubblici; per questo venne elevato al rango di assessore municipale per merito personale, carica per cui altrimenti si richiedevano gli studi legali, e gli venne assegnato un onorario speciale complessivo di 1300 Corone mensili. All’ufficio Dazi lavorò fino al 1918.
=== La Prima Guerra Mondiale e la direzione degli approvvigionamenti ===
Allo scoppio della [[Prima Guerra Mondiale]], il Municipio gli affidò la carica di Direttore generale della Sezione di Approvvigionamento, in parallelo con i Civici Dazi, che condusse fino alla fine della guerra.
Questo ufficio aveva il compito di provvedere agli approvvigionamenti di città e distretto di Fiume e degli ospedali civili e militari con la distribuzione di latte e burro, farina, riso ed altri cereali, carne bovina, suina, selvaggina, pesce, verdure, olio e grassi, vestiti, stoffe, indumenti di lana, scarpe, tute per lavoratori.
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Il 25 gennaio 1918 gli venne conferita da Sua Maestà Imperiale e Apostolica Reale la Croce d’oro di seconda classe al merito civile, proposta dal Podestà Antonio Vio per i zelanti e proficui servizi prestati durante la guerra.
=== Il Consiglio Nazionale Italiano di Fiume ===
Visto l’incalzare dei rovesci militari e la dissoluzione interna, l’Imperatore e Re [[Carlo I d'Austria]] decise di pubblicare il 17 ottobre una dichiarazione con cui accettava la trasformazione dell’Impero in una Federazione di Stati nazionali. Quindi i Comitati nazionali, costituiti nelle diverse province, cominciarono a proclamare l’indipendenza dei rispettivi paesi.
L’on. [[Andrea Ossoinack]], deputato di Fiume al Parlamento ungherese, il 18 ottobre si appellò alla speciale condizione di ''corpus separatum'' di cui godeva la città, non soggetta né all’Ungheria né alla Croazia, ma terzo fattore della Corona stessa alla pari degli altri due organismi statali, per rivendicare il diritto della sua città all’autodeterminazione.
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