Pina Suriano: differenze tra le versioni
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=== Voto di castità ===
Decisa a seguire la strada religiosa, fece voto di castità il 29 aprile del [[1932]], rifiutando così tutte le proposte matrimoniali che le erano state indirizzate e scatenando però su di lei le ire della madre che non solo la umiliò in pubblico, (arrivando perfino a trascinarla fuori dalla parrocchia tirandole i capelli), ma la rinchiuse all'interno della sua camera per non permetterle di seguire le funzioni religiose. La giovane vide una temporanea quiescenza della sua ansia religiosa nell'adesione al "''Cenacolo''", una sorta di [[istituto secolare]] che raggruppava diverse fanciulle che come Pina volevano seguire la vita religiosa pur senza poterlo fare.
Svanito, con grande dolore, questo progetto, ella decise di offrire la sua stessa vita come sacrificio per la salvezza dei sacerdoti. Nel marzo del [[1948]] cominciò ad accusare i sintomi di [[artrite reumatoide]] che dopo solo due anni l'avrebbe portata alla morte. Pina Suriano morì infatti a causa di un infarto dovuto alla patologia cronica il 19 maggio del [[1950]].
== Culto ==
Il 18 maggio [[1969]] avvenne la definitiva traslazione del corpo dal cimitero alla parrocchia Sacro Cuore in Partinico dove si trova sino ad oggi.
Il 18 febbraio [[1989]] fu proclamata "''[[Venerabile]]''" e infine "''Beata''" nel [[2004]] da [[Giovanni Paolo II]] nel contesto del "grande evento" a [[Loreto]] di tutta l'Azione Cattolica.
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