Sevil Shhaideh: differenze tra le versioni

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Dal 2007 al 2012 rivestì l'incarico di capo della Direzione generale dei progetti di Costanza, con il compito di regolare e gestire i progetti finanziati dall'[[Unione europea]]. Fu contemporaneamente coordinatrice dell'Unione nazionale dei consigli di distretto della Romania (UNJCR), nel periodo in cui ne era presidente Liviu Dragnea. In questa funzione fu responsabile dell'elaborazione di normative riferite alla pubblica amministrazione a livello locale. Dal 2000 fu anche presidente dell'Associazione nazionale degli informatici della pubblica amministrazione (ANIAP)<ref name=BitPress/>.
 
Negli anni seguì vari corsi di perfezionamento professionale sulla pubblica amministrazione e sulla gestione delle organizzazioni non governative (presso la [[United States Agency for International Development]] nel 1995 e nel 2001), sulla gestione dei progetti (presso l'Oracle University nel 2002 e la PM Solutions România nel 2004) e sul processo di [[audit|auditing]] (presso la TUV Institution nel 2003)<ref name=ant3/>.
 
Nel 2007 conseguì un master in management dei progetti d'affari presso la facoltà di scienze economiche dell'[[Università Ovidius]] di Costanza<ref name=ant3/>.
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In seguito alla netta vittoria alle [[Elezioni parlamentari in Romania del 2016|elezioni legislative rumene del dicembre 2016]], il PSD diede il via alle consultazioni interne per la scelta del primo ministro da proporre al presidente della repubblica [[Klaus Iohannis]] per la nomina del successore di [[Dacian Cioloș]]. Il 21 dicembre 2016 il partito, insieme agli alleati dell'[[Alleanza dei Liberali e dei Democratici|Alleanza dei Liberali e dei Democratici (ALDE)]], propose la nomina di Shhaideh, che sarebbe potuta diventare la prima donna e la prima musulmana alla guida del governo romeno. Liviu Dragnea, divenuto nel corso del 2015 presidente del partito, affermò pubblicamente di avere piena fiducia nella Shhaideh e che si sarebbe assunto tutta la responsabilità politica della scelta<ref name="reuters">{{Cita web|lingua=en|url=http://www.reuters.com/article/us-romania-government-idUSKBN14A0VF|editore=Reuters|titolo=Romania's leftists propose ex-development minister for prime minister &#124; Reuters|accesso=21 dicembre 2016}}</ref>. La candidatura, tuttavia, fu rifiutata da Iohannis il 27 dicembre<ref name="ansa1">{{cita news|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2016/12/27/romania-musulmana-non-nominata-premier_68d02bb8-e865-4e72-92b1-1b1d0681de82.html|titolo=Musulmana non sarà premier, scoppia il caso in Romania|editore=[[ANSA]]|data=27 dicembre 2016|accesso=6 gennaio 2017|lingua=it}}</ref>.
 
Nacque, quindi, un [[governo Grindeanu|governo]] presieduto dall'ex presidente del consiglio del [[distretto di Timiș]] [[Sorin Grindeanu]], nel quale Shhaideh rivestì nuovamente la funzione di ministro dello sviluppo regionale e della pubblica amministrazione, con il ruolo di vice primo ministro. In giugno fu uno dei soli cinque ministri a superare la valutazione sulle attività del governo eseguita dal comitato esecutivo del partito<ref name="adv">{{cita news|url=http://adevarul.ro/news/politica/surse-doar-cinci-ministri-psd-trecut-evaluarea-dragnea-1_593fb0335ab6550cb818fb14/index.html|titolo=Surse: Doar cinci miniştri PSD au trecut evaluarea lui Dragnea|editore=Adevărul|data=13 giugno 2017|autore=Sebastian Zachmann|accesso=26 giugno 2017|lingua=ro}}</ref>. L'emergere di contrasti tra Dragnea e il premier [[Sorin Grindeanu]], tuttavia, portò alla fine del governo. Mentre Grindeanu perse l'appoggio del PSD, i ministri, su indicazione del partito, presentarono le proprie dimissioni in massa, in modo da spingere il primo ministro a ritirarsi dal suo ruolo<ref name="tarquini">{{cita news|lingua=it|autore=Andrea Tarquini|url=http://www.repubblica.it/esteri/2017/06/15/news/romania_crisi_di_governo-168141696/|titolo=Romania, è crisi di governo: si dimettono tutti i ministri|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=15 giugno 2017|accesso=24 giugno 2017}}</ref>. Il governo Grindeanu cadde il 21 giugno 2017, su una mozione di sfiducia presentata dallo stesso PSD<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.lastampa.it/2017/06/21/esteri/romania-cade-governo-grindeanu-sfiduciato-da-socialisti-VF8O4pnoIjxAvxl7SONLfK/pagina.html|titolo=Romania: cade governo Grindeanu sfiduciato da socialisti|pubblicazione=[[La Stampa]]|accesso=21 giugno 2017|giorno=21|mese=06|anno=2017}}</ref>.
 
Fu riconfermata nella stessa posizione anche nel successivo [[governo Tudose]].