Diego Fabbri: differenze tra le versioni

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==Biografia==
 
Frequentò l'oratorio di don [[Giuseppe Prati]], conosciuto come don Pippo, che gli trasmise la passione per il [[teatro]]. Scrisse le sue prime composizioni, tra il 1931 e il 1935, per il teatro della [[parrocchia]] di San Luigi di Forlì.
 
IlLa suosua primoprima lavoroopera, ''I fiori del dolore'' (1931), fu dedicatodedicata espressamente: «A don Pippo, che per primo mi insegnò come fecondare di dolore le aiuole dei fiori». ConNello stesso anno il regime decise la chiusura dei circoli cattolici. effettuataLa dalscelta regimedi nelcampo 1931,di la sua sceltaFabbri fu netta: non si iscrisse alai GUF[[Gruppi euniversitari nelfascisti]] (GUF). Nel [[1936]] si laureò in Economia e commercio all'[[Università di Bologna]] affrontando la discussione in camicia bianca, anziché quella nera.<ref>Franzo Zaghini in ''Personaggi della vita pubblica di Forlì e del circondario'', vol. 1, Urbino, Edizioni Quattroventi, 1996, pp. 363-364.</ref> Nel [[1937]] si sposò con Giuliana Facciani (da cui avràebbe sette figli), nel [[1939]] si trasferì a [[Roma]], dove; lavorò nella casa editrice Ave dell'[[Azione cattolica]], enella quale proseguì la sua carriera artistica.
 
Nella capitale gli impegni furono molti: