Piazza Savoia: differenze tra le versioni
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Nel [[VII secolo circa]], la porta romana prese il nome di ''Secusina'', ''Segusina'' o ''Susina'', poiché da lì si usciva verso la via per [[Susa (Italia)|Susa]] e la [[Val di Susa]]. Intorno al [[X secolo]], la Porta Segusina ospitò un piccolo castello-fortificazione per i nobili [[arduinici]]<ref>http://giuseppeallamano.consolata.org/index.php/in-relazione-con/allamano-e-consolata/1614-la-chiesa-di-s-andrea-di-torino-ora-santuario-della-consolata</ref>, di cui la più famosa fu la contessa [[Adelaide di Susa]], ma, ormai in disuso, il conte [[Pietro II di Savoia]] la fece abbattere intorno al [[1250]], per riedificarne nuova. Lungo il [[XII secolo|XII]]-[[XIII secolo]], fu quindi utilizzata come frequente passaggio della diramazione meridionale della [[Via Francigena]], il percorso dei pellegrini cristiani europei diretti a [[Roma]] e passanti per il [[Colle del Moncenisio|valico del Moncenisio]], in questo caso attraverso le strade ''Rippolarum'' e ''Collegii'', [[Rivoli]] e [[Collegno]], entrambi località situate a ovest di [[Torino]].<br/>
In previsione dei nuovi ampliamenti della città (che avverranno però solo nel [[1620]]), la fortificazione della Porta Segusina fu definitivamente abbattuta nel [[1585]], per dare vita alla semplice Piazzetta Segusina (o Susina).
Nel [[1718]], con il terzo ampliamento della città di [[Torino]], il committente senatore del [[Regno di Sardegna]] Baldassarre Saluzzo di Paesana fece erigere, dall'architetto Giacomo Plantery, l'omonimo [[Palazzo Saluzzo di Paesana|Palazzo]], lungo via della Consolata, partendo dalla Piazzetta Segusina fino a via Dora Grossa (attuale (attuale [[Via Garibaldi (Torino)|via Garibaldi]]), in direzione dei Giardini della [[Cittadella di Torino|Cittadella militare]] (oggi attuale Piazza Arbarello). Il palazzo, oltre che a dare uno stile elegante e signorile all'isolato, fu dotato di misteriosi cunicoli sotterranei e passaggi segreti, in collegamento con le altre corti e chiese. ▼
===Il nome francese===
▲Nel [[1718]], con il terzo ampliamento della città di [[Torino]], il committente senatore del [[Regno di Sardegna]] Baldassarre Saluzzo di Paesana fece erigere, dall'architetto Giacomo Plantery, l'omonimo [[Palazzo Saluzzo di Paesana|Palazzo]], lungo via della Consolata, partendo dalla Piazzetta Segusina fino a via Dora Grossa (attuale (attuale [[Via Garibaldi (Torino)|via Garibaldi]]), in direzione dei Giardini della [[Cittadella di Torino|Cittadella militare]] (oggi attuale Piazza Arbarello). Il palazzo, oltre che a dare uno stile signorile all'isolato, fu dotato di misteriosi cunicoli sotterranei e passaggi segreti, in collegamento con le altre corti e chiese.
Quando nel [[1796]] lo stato sabaudo vacillò, e il re [[Carlo Emanuele IV di Savoia]] venne costretto all'esilio (8 dicembre [[1798]]), i francesi giunsero in città e, tra i primi provvedimenti, vi fu anche quello di mutare i nomi delle strade e delle piazze; Piazza Susina non fece eccezione e, negli anni dell'occupazione prima giacobina e poi napoleonica, si chiamò ''Place de France''.<ref>{{cita libro|Alberto|Viriglio|Torino Napoleonica|editore=Viglongo|città=Torino|anno=1905|p=22|isbn=no}}</ref>
Restaurata la monarchia e cancellata la denominazione imposta dai francesi, la piazza mutò nome in ''Piazza Paesana'', per la vicinanza
===Il Monumento alle leggi Siccardi===
[[File:Monumento alla legge Siccardi.jpg|thumb|Antica fotografia del monumento di Piazza Savoia]]
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