Utente:Aramis74/Sandbox: differenze tra le versioni

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Sul piano dell'equità sono preferibili le imposte dirette (IRPEF) che, commisurandosi alla ricchezza posseduta, si adeguano meglio alla capacità contributiva del soggetto.
 
Al contrario le imposte indirette come l'IVA sono poco solidali, perché tassano tutti allo stesso modo, anche i poveri, gli anziani, i bambini e chi non ha un lavoro. Sono più facili da riscuotere, perché inglobate nel prezzo finale. Ad esempio, quando si acquista un prodotto al supermercato.
Quando avviene una compravendita, lo Stato tassa entrambi gli attori.
 
Quando avviene una compravendita, lo Stato tassa entrambi gli attori, sia il fornitore (falegname), sia il cliente.
Nella seguente tabella, segniamo "win", quando vi è un guadagno e "lose" quando c'è una perdita. Otteniamo queste condizioni:
 
Nella seguente tabella, segniamoanalizzeremo i vari tipi di pagamento, segnando "win", quando vila parte èha un guadagno e "lose" quando c'èha una perdita. Otteniamo queste condizioni:
 
{| class="wikitable"
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!Stato
|-
| con fattura IVA + IRPEF
| lose
|lose
|win
|-
| in nero senza IVA e senza IRPEF
| win
|win
|lose
|-
| abolizionecontrasto d'interessi senza IVA
| lose
|win
|win
|-
| abolizionecontrasto d'interessi senza IRPEF
| win
| lose
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|}
 
Se il falegname non pagasse tasse (IRPEF), non avrebbe ragione per dimenticarsi la fattura, perché tanto a pagare le tasse sarebbe solo il cliente con l'IVA. Ma questo potrebbe comunque trovare un fornitore più clemente, che non fatturi, pur di prendere il lavoro. Questa logica non può funzionare
 
Viceversa se il cliente non fosse tassato durante l'acquisto (IVA) potrebbe richiedere la fattura con più serenità, perché tanto a pagare le tasse sarebbe solo il fornitore e potendo detrarre la spesa completamente, sarebbe incentivato a farlo.
 
Il contrasto di interessi senza IVA fa leva proprio su questo principio: