Guerrieri Gonzaga: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 25:
|url = http://www.ilcaso.it/bonacolsi/La%20Storia%20Umanistica.htm|titolo = La storia di palazzo Bonacolsi. La fase Umanistica |autore = Chiara Tellini Perina|wkautore =|sito =|editore = |data = |lingua = |formato = |pagina = |pagine = |cid = |citazione = |accesso = 6 gennaio 2015|urlarchivio = |dataarchivio = |urlmorto = }}</ref><ref>[http://www.iagiforum.info/viewtopic.php?f=3&t=11394 I nostri avi.]</ref>, nelle [[Marche]], che si trapiantò a [[Mantova]].
 
Capostipite fu Giovanni Filippo, o Gio Filippo, della casata dei [[Terzi di Parma]], figlio del giureconsulto e capitano d’armi visconteo [[Giacomo Terzi|Giacomo]], e nipote, perciò, del condottiero, signore di [[Parma]] e [[Reggio Emilia|Reggio]], [[Ottobuono de' Terzi| Ottobuono]]. Giovanni Filippo dopo l’uccisione del padre nell’autunno del [[1409]], conseguente a quella di Ottobuono, da parte degli Estensi e dei loro collegati, si era rifugiato nella [[Marca Anconitana]]. Qui abbandonò l'antico ''cognomen'' dei [[Terzi di Parma]] per assumere il nuovo di "Guerrieri". Nel [[1431]], lo aveva già adottato allorché era titolare dell'alta carica di [[Podestà (medioevo)|Podestà]] a [[Osimo]], lo aveva già adottato. <ref> Nel «Catalogo delli podestà» è elencato come ''Gio Filippo Guerrieri dal Monte Santo Pietro degl’Agli.'' Così nelle ''Memorie historiche dell'antichissima, e nobile città d'Osimo'', citato nella ricerca, edita a cura della Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi, di P. Cont, ''I Terzi di Parma, Sissa e Fermo'', Prefazione di Marco Gentile ("Fonti e Studi", serie I, XXI), Parma 2017, pp. 157-163. Nel volume, dal quale sono stati qui attinti successivi dati biografici, si trova, oltre all'aggiornamento della vicenda storica delle singole casate, dai [[Terzi di Parma]] a quelli di Fermo, poi Guerrieri, e quindi Guerrieri Gonzaga, la integrale ricostruzione delle distinte Tavole Genealogiche (alle pp. 164-178).</ref>
 
==Storia della casata==