Antonio Ligabue: differenze tra le versioni

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Antonio Ligabue nacque a [[Zurigo]] il 12 dicembre [[1899]] da Elisabetta Costa, originaria di [[Cencenighe Agordino]], e da [[Nomen nescio|padre ignoto]]: venne registrato anagraficamente come ''Antonio Costa''. Il 18 gennaio [[1901]] Bonfiglio Laccabue, emigrato in [[Svizzera]] dal comune di [[Gualtieri]], sposò Elisabetta e il 10 marzo successivo riconobbe il bambino che assunse così il cognome del patrigno. Antonio, però, divenuto adulto, preferì, nel [[1942]], essere chiamato ''Ligabue'' (presumibilmente per l'odio che nutriva verso Bonfiglio, da lui considerato come l'[[Uxoricidio|uxoricida]] della madre Elisabetta, morta tragicamente nel [[1913]] insieme a tre fratelli in seguito a un'[[intossicazione alimentare]]<ref>Cesare Zavattini cit.</ref>)
 
Nel settembre del [[1900]] venne affidato agli svizzeri Johannes Valentin Göbel ed Elise Hanselmann che lo denunceranno varie volte per i suoi strani comportamenti. A causa delle disagiate condizioni economiche e culturali sono costretti a continui spostamenti: Ligabue rimarrà con i Göbel fino al [[1919]]. Il carattere difficile e le problematicità di apprendimento lo portarono a cambiare scuola: prima a [[San Gallo]], poi a [[Tablat (San Gallo)|Tablat]] e infine a [[Marbach (Svizzera)|Marbach]] da dove venne allontanato nel maggio del [[1915]] per cattiva condotta. Si trasferì quindi con la sua famiglia adottiva a [[Staad]].
 
Tra il gennaio e l'aprile del [[1917]], dopo una violenta crisi nervosa, fu ricoverato per la prima volta in un ospedale psichiatrico a [[Pfäfers]]. Nel [[1919]], su denuncia della Hanselmann, venne espulso dalla Svizzera. Da [[Chiasso]] fu condotto a [[Gualtieri]], luogo d'origine di Bonfiglio Laccabue ma, non sapendo una parola di italiano, fuggì tentando di rientrare in Svizzera. Riportato al paese, visse grazie all'aiuto dell'ospizio di mendicità Carri. Nel [[1920]] ricevette l'offerta di un lavoro presso gli argini del [[Po]]: proprio in quel periodo iniziò a dipingere. Nel [[1928]] incontrò [[Renato Marino Mazzacurati]] che ne comprese l'arte genuina e gli insegnò l'uso dei colori ad olio, guidandolo verso la piena valorizzazione del suo talento. In quegli anni si dedicò completamente alla [[pittura]], continuando a vagare senza meta lungo il fiume Po.
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* [[Marco Ongaro]], all'interno dell'album ''[[Dio è altrove]]'' ([[2002]]), ha inciso una canzone dedicata al pittore, ''Ligabue''.
* La canzone ''Sfogati'' di [[Caparezza]], contenuta nell'album ''[[Museica]]'' del [[2015]], è accomunata al quadro di Ligabue ''Testa di tigre'' sul libretto dei testi.
* La canzone "''Il Rap Nel Mio Paese"'' di [[Fabri Fibra]], tratta dall'album ''[[Squallor (album)|Squallor]]'' del [[2015]], nel verso «Artista come Ligabue, solista dal 2002» fa un riferimento al pittore e non al cantautore [[Luciano Ligabue]].
* Nel 2015 viene realizzato il docu-film "''Antonio Ligabue, L'Uomo''" a cura del regista Ezio Aldoni il quale, attraverso le testimonianze dirette di chi l'ha conosciuto e dalle interviste a personaggi famosi, ricrea e narra la vita drammatica del pittore.[http://www.antonioligabueluomo.it/index.htm]
 
== Note ==