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Angelo Manini morì in una situazione di estrema indigenza, aveva dedicato la sua vita e il suo lavoro agli ideali repubblicani<ref name="cita|La banda Manini"/>.
 
Il suo desiderio di divulgare le sue idee si trasformarono nell'in una intensa attività di propaganda con la diffusione di manifestini e l'organizzazione di manifestazioniincontri e di raduni, fino al 1862 quando Garibaldi venne ferito e [[Giornata dell'Aspromonte|sconfitto sull'Aspromonte]], portando le manifestazioni di protesta ad essere molto partecipate tanto che la polizia a stento riuscì a sedare i rivoltosi. Si dovette chiudere la società operaia su imposizione delle autorità, ma questo non fermò il Marini che difere la società sciolta attraverso una pubblicazione sui giornali locali e costituì nel novembre del medesimo anno la Fratellanza artigiana diventandone presidente del consiglio direttivo<ref name="cita|La banda Manini"/>. Dovendo poi rinunciare anche a questa in quanto sciolta dal Ministero degli Interni.
 
Negli anni successivi il Manini, dietro invito scritto di Garibaldi, raccolse i fondi a favore del Coitato centrale presieduta da [[Benedetto Cairoli|Cairoli]], reclutanto anche un piccolo gruppo di volontari che avrebbe dovuto coadiuvare l'insurrezione del Veneto, ma questo non avvette, non riuscirono mai a occupare il territorio austriaco.
 
Nel 1864 fu tra i creatori del settimanale ''La Rivoluzione'' che era diretto da Caoiroli, nel quale sostenne la candidatura di Grilenzoni per il colelgio di Reggio Emilia, ma il suo imepgno non raggiunse il risultato voluto, il 22 ottobre 1865, la sera della sconfitta elettorale venne ferito con un coltello A.Angelo Volpe<ref>{{cita web|url=http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=4e1dde13388f4|titolo=La storia raccontata da Giorgio dell'Arti|editore=cinquantamila.it|accesso=30 agosto 2017}}</ref> venendo accusati i figli di Manini. Il processo si svolse nel luglio del 1866, il Manini e gli altri imputati vennero difesi da F. Crispi, gli imputati vennero assolti con formula piena.
Grilenzoni a deputato per il collegio di Reggio Emilia, impegnandosi in una infuocata contesa con l'Italia centrale, organo dei moderati.