Carronata: differenze tra le versioni
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{{W|guerra|settembre 2017}}[[Immagine:Karronade 140mm.jpg|thumb|right|Una carronata esposta in un museo]]
La '''carronata''' era un tipo di [[cannone]] navale ad [[avancarica]] a corta [[gittata]], spesso collocato sui [[Ponte (nautica)|ponti
La successiva introduzione della [[blindatura]] delle [[Fiancata|fiancate]] delle navi da guerra e lo sviluppo dell'[[artiglieria navale]] a lunga [[gittata]] (e delle tecniche di combattimento correlate) ne causarono il progressivo abbandono durante la prima metà del XIX secolo.
==Origini==
La carronata (dall'inglese ''Carronade'') prende il nome dalla ''Carron Company of Falkirk'', in [[Scozia]], dove vennero prodotti i primi esemplari.
Il progetto della carronata venne sviluppato dall'ufficiale inglese Robert Melville e Charles Gascoigne, direttore della Manifattura Carron (da cui i primi nomi di ''Melvillade'' e ''Gasconade'') negli anni fra il
A parità di peso del proiettile (il criterio di classificazione dei cannoni dell'epoca) una carronata era più leggera, di dimensioni ridotte e richiedeva meno uomini per essere usata in combattimento.
Ad esempio, una carronata da 32 [[Libbra forza|libbre]] era più corta e pesava da un terzo ad un quarto di un cannone equivalente. In battaglia, la carronata risultava essere più facile da manovrare, più veloce da ricaricare e da puntare e richiedeva meno uomini di quelli necessari per manovrare un cannone lungo.
==Caratteristiche costruttive==
Le tecniche di costruzione dei cannoni lunghi vigenti all'epoca, insieme all'irregolarità dei proiettili sferici, portavano a una non perfetta aderenza fra la canna e il proiettile stesso. Lo spazio libero fra proiettile e canna provocava al momento dello scoppio della polvere una fuoriuscita di gas e una conseguente perdita di [[Tiro (balistica)|potenza balistica]].
Le tecniche di fabbricazione introdotte dalla Manifattura Carron permisero di ridurre considerevolmente il gioco fra proiettile e canna. Questa minore tolleranza permetteva quindi di sfruttare meglio la spinta propulsiva della carica, sia per le minori fughe di gas sia perché la palla rimbalzava di meno nella canna.
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