Cannone da carro armato: differenze tra le versioni

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[[File:KpfwIV.jpg|thumb|Il cannone da 75 mm lungo del [[Panzer IV]] era tipico dei carri tedeschi di fine guerra e, più in generale, era divenuto il calibro di riferimento minimo per tutti i corazzati entrati in servizio nella seconda metà del conflitto]]
 
La concezione del carro armato quale mezzo ausiliare alla fanteria, pensato per distruggere fortificazioni campali, era ancora diffusa all'inizio della [[seconda guerra mondiale]]: ancora nel 1939 la maggior parte dei cannoni da carro erano evoluzioni di pezzi di artiglieria esistenti, pensati per l'impiego contro bersagli non protetti. Tuttavia cannoni di grosso calibro, a corta gittata, erano ancora utilizzati nei carri per il supporto alla fanteria, che dovevano battere postazioni e concentrazioni di uomini con grosse granate ad alto esplosivo. In alcuni modelli, come per esempio l'[[M3 Lee/Grant]] statunitense, il [[Mk IV Churchill]] britannico e [[Char B1]] francese, i pezzi di grosso calibro erano installati in casamatta nello scafo, mentre la [[Torretta (cannone)|torretta]] ospitava solitamente un cannone di minor calibro deputato all'impiego anticarro.
 
L'evoluzione tattico-strategica che interessò il ruolo del carro armato tra 1939 e 1945 causò un intenso lavoro di progettazione di mezzi specificatamente pensati per le più svariate mansioni; prioritaria, comunque, divenne la capacità di eliminare veicoli similari da distanza di sicurezza, esperienza maturata dall'[[Heer (Wehrmacht)|esercito tedesco]] soprattutto sul [[Fronte orientale (1941-1945)|fronte orientale]] e dalle forze anglo-statunitensi nelle battaglie della [[campagna di Tunisia]]. A questo fine i nuovi [[cannoneArtiglieria anticarrocontrocarri|cannoni controcarri]] furono adattati all'installazione sui carri: sebbene adoperassero inizialmente proietti più piccoli, li sparavano ad alte [[velocità alla volata]], il che consentiva una migliore precisione e maggiore forza di penetrazione. Così cannoni relativamente leggeri come l'[[Ordnance QF 2 lb]] da 40 mm e quelli da 37 mm equipaggiarono i [[Carro armato incrociatore|carri incrociatori]] e da fanteria britannici della fine degli [[Anni 1930|anni trenta]]. Efficaci nel trapassare le corazzature rivettate e sottili, non disponevano però di una potente granata ad alto esplosivo per attaccare fanti e fortificazioni.
 
La seconda guerra mondiale causò una rapidissima evoluzione in tutti i settori della tecnologia militare. In particolare, i giganteschi combattimenti tra formazioni motocorazzate consigliarono di raddoppiare le protezioni passive e adottare pezzi d'artiglieria di calibro anche elevato, allo scopo di incrementare gittata, precisione, potenza distruttiva: i cannoni da 20 mm e 40 mm, tipici dei [[Carro armato leggero|carri armati leggeri]] e [[Carro armato medio|medi]], furono via via rimpiazzati da pezzi da 50 mm, 75 mm, 85 mm, 88 mm, 90 mm e anche 120 mm. Ad esempio, al 1º settembre 1939 la stragrande maggioranza dei [[panzer]] erano equipaggiati con il [[2 cm KwK 30]] o il [[3,7 cm KwK 36]] a media velocità; al principio del 1944, invece, il grosso dei mezzi distribuiti alle [[Panzer-Division]] annoverava i [[Panzer IV]] dotati dei potenti [[7,5 cm KwK 40]] ed erano comparsi anche i [[Panzer VI Tiger I]], costruiti attorno la versione veicolare del pezzo contraereo [[8,8 cm FlaK]]. I [[Unione sovietica|sovietici]] equipaggiarono i propri [[carro armato pesante|carri pesanti]] della serie [[IS (carro armato)|Josif Stalin]] con il cannone [[122 mm M1931/37 (A-19)#Varianti|D25]] da 122 mm, una versione modificata di un pezzo campale. I proietti furono migliorati per fornire maggiore capacità di penetrazione, con materiali più duri e sagome ottimizzate. Tutto ciò portò a un miglioramento in precisione e gittata, anche se costrinsero a progettare carri più grandi, capaci di accogliere e proteggere un equipaggio numeroso, sostenere il peso e i contraccolpi di queste poderose armi e di trasportare un adeguato numero di munizioni.
 
Generalizzata, durante la guerra, fu l'adozione di veicoli [[cacciacarri]], mezzi specificatamente progettati per il contrasto ai carri armati, equipaggiati più pesantemente rispetto a un carro armato di tonnellaggio simile. I modelli si possono ricondurre a tre categorie parzialmente sovrapponibili: veicoli ottenuti per conversione di carri obsoleti o di preda bellica, armati con pezzi su affusti improvvisati, scarsamente protetti e con brandeggio limitato; modelli con torretta rotante blindata leggera, a cielo aperto, equipaggiati con potenti cannoni anticarro, che consentivano di destinare i carri armati veri e propri al ruolo di supporto alla fanteria (categoria eminentemente statunitense ed esemplificata dall'[[M10 Wolverine]]); modelli con cannone in casamatta, che offrivano una sagoma sfuggente difficile da colpire, con piastrone frontale ben inclinato e pesantemente corazzato (per esempio il sovietico [[SU-100]]). La superiorità dell'armamento dei cacciacarri era tuttavia solo relativa: per esempio, il [[SU-85]] era stato costruito sullo dello scafo [[T-34 (carro armato)|T-34]], ma la sua entrata in servizio fu presto resa superflua dall'introduzione massiccia del [[T-34/85]], che montava l'ottimo [[85 mm M1939 (52-K)#Derivati controcarro|M1939]] da 85 mm lungo al posto del vecchio [[76 mm M1940 (F-34)]].