Robert Hansen (serial killer): differenze tra le versioni
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Il detective Flothe, che aveva fatto parte della squadra che aveva ritrovato i corpi di "Eklutna Annie" e Joanne Messina l'anno precedente, collega le dinamiche dei due casi con quello di Sherry Morrow, e contatta l'agente dell'[[FBI]] Roy Hazelwood per un profilo psicologico sul killer delle tre donne. Dall'analisi dei casi e dal profilo esce un quadro complessivo che porta Flothe direttamente da Hansen, grazie alla testimonianza di Cindy Paulson, unica sopravvissuta dell'omicida.
Il 27 settembre 1983, nella [[perquisizione|perlustrazione]] della casa di Hansen, gli investigatori scoprono alcuni gioielli appartenenti ad alcune donne scomparse e molte [[arma da fuoco|armi da fuoco]], oltre alla prova madre, una [[mappa]] aerea della zona con dei segni "[[croce|x]]", dietro la testiera del letto dell'uomo. Interrogato, Hansen tenta di difendersi, fino a quando, di fronte all'evidenza delle prove, inizia a confessare gli omicidi delle donne, a cui sparava dopo averle portate nei boschi.
Le sue prime vittime risalivano al [[1971]] ed erano giovani donne di età compresa tra i 16 e i 19 anni. Nella mappa trovata dagli inquirenti, i segni indicavano il corpo delle donne: Hansen mostrò alla polizia 17 luoghi dove vengono ritrovati altrettanti corpi, 12 dei quali sconosciuti agli investigatori e mai più identificati. Durante la confessione, Hansen fece i nomi di molte donne scomparse, mentre di molte altre non li ricordava. Nella mappa rimasero altri segni, ma Hansen rifiutò di mostrarli (compresi 3 in [[Resurrection Bay]]): le autorità sospettano che le vittime siano in numero maggiore rispetto alle 17, probabilmente 21.
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