Fidone di Argo: differenze tra le versioni

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|successore =Leocede
|nome completo= Φείδων
 
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{{Bio
'''Fidone di Argo''' (in greco antico Φείδων, ''Phéidōn'') è stato un [[tiranno]]/re della città di [[Argo (Grecia)|Argo]] di un periodo compreso tra il [[IX secolo a.C.|IX]] e il [[VI secolo a.C.]].
|Nome = Fidone di Argo
|PreData = {{lang-grc|Φείδων|Phéidōn}}
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|Attività = tiranno
|Nazionalità = greco antico
'''Fidone|FineIncipit di= Argo''' (in greco antico Φείδων, ''Phéidōn'') è stato un [[tiranno]]/re della città di [[Argo (Grecia)|Argo]] diin un periodo compreso tra il [[IX secolo a.C.|IX]] e il [[VI secolo a.C.]].
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==Nome==
Il nome Fidone potrebbe con ogni probabilità essere legato a al suo significato in greco antico di "economizzatore" (con derivazione dal verbo φείδομαι, ''phéidomai'', significante risparmiare, economizzare) o al nome comune indicante un vaso per olio o ancora all'espressione φειδών[ε]ια μέτρα, pheidṓn[e]ia métra, col significato di "misure ridotte", "pesi standard fissati da Fidone" o infine all'aggettivo φειδωλός, pheidōlós, "parco", risparmiatore" il tutto con allusione al fatto che egli avrebbe introdotto la moneta e stabilito un sistema di misure e pesi<ref name=R>{{cita|Ragone}}.</ref><ref name=BLG29>{{cita|Bearzot e Landucci Gattinoni|p. 29}}.</ref>. Fidone risulta quindi essere un nome immediatamente "parlante", facilmente spendibile in chiave comico-epigrammatica come ''[[nomen omen]]'' per un avaro, come nel caso del Fidone ridicolizzato in un [[epigramma]] di [[Nicarco II|Nicarco]] che in punto di morte piange solo per le cinque [[mina (peso)|mine]] spese per la tomba<ref name=BLG29/>.
 
==Attività politica e sociale==
Superando i limiti che i suoi predecessori avevano avuto in fatto di autorità, Fidone mutò il governamento di Argo in tirannide<ref name=S>{{cita|Smith}}.</ref>, anche se è bene precisare che vi è un'oscillazione nelle fonti, riguardo alla sua carica, tra re e tiranno (in quest'ultimo modo è definito da [[Erodoto]])<ref name=P283>{{cita|Petruzzella|p. 283}}.</ref>. Ha poi ripristinato la supremazia di Argo sulle città di [[Cleone (Grecia)|Cleone]], [[Fliunte]], [[Sicione]], [[Epidauro]], [[Trezene]], [[Egina]], appartenenti alla sua confederazione, e ristabilendo in questo modo il cosiddetto "lotto di [[Temeno (figlio di Aristomaco)|Temeno]]"<ref name=S/>. Sembra anche essere stato vicino ad attaccare [[Corinto]] e a ridurla sotto il suo potere.<ref name=S/> In ogni caso per rafforzare il proprio potere mandò a chiedere ai Corinzi per servizio militare mille degli uomini più atti far guerra, con l'intenzione in realtà di eliminarli. Tuttavia Abrone, un amico di Fidone, fece fallire il suo progetto avvisando Dessandro, stratego al comando dei mille uomini in questione<ref name=S/><ref name=BLG46>{{cita|Bearzot e Landucci Gattinoni|p. 46}}.</ref>. Dessandro e i suoi uomini si rifugiarono così a Corinzio, dove fuggì anche Abrone con la sua famiglia per scappare alle ire vendicative di Fidone nei confronti del traditore<ref name=BLG46-47>{{cita|Bearzot e Landucci Gattinoni|pp. 46-47}}.</ref>. Fidone sarebbe poi stato invitato dai Pisati ad aiutarli in occasione dell'ottava Olimpiade nel riottenere l'usurpata conduzione della manifestazione, strappata loro con la forza dai più potenti abitanti di [[Elis (Grecia)|Elea]]<ref name=S/><ref name=B140>{{cita|Bury|p. 140}}.</ref>. Così Fidone, anche in quanto rivale di [[Sparta]] alleata degli abitanti di Elea, si recò ad [[Olimpia]] e riuscì a restituire la manifestazione ai Pisati (unendosi a loro nel controllo dell'olimpiade) sottraendola ad Elea, che però non molto dopo con l'aiuto di Sparta sconfisse Fidone, segnando il declino del potere di quest'ultimo<ref name=S/><ref name=B142>{{cita|Bury|p. 142}}.</ref>. C'è anche la possibilità che in questa occasione Fidone abbia riorganizzato i giochi, aprendone una nuova "era" di interesse non più solo [[Peloponneso|peloponnesiaco]], bensì [[Panellenismo|panellenico]], per chiunchue fosse di [[Lingua greca antica|lingua greca]]<ref name=B142/>.
 
In ogni caso ciò per cui Fidone è probabilmente maggiormente ricordato è la pressoché comunemente riconosciuta introduzione di un sistema monetario e di misure e pesi diffusosi poi in tutto il Peloponneso e in buona parte della Grecia<ref name=R/><ref name=S/><ref name=P283/><ref name=B140/><ref>{{cita|Parise|p. 919}}.</ref><ref>{{cita|Bearzot e Landucci Gattinoni}}.</ref>. In particolar modo è ritenuta quasi sicuramente vera l'istituzione di nuove misure, quelle che vengono ricordate appunto come "misure fidoniane" ({{lang-grc|φειδών[ε]ια μέτρα|pheidṓn[e]ia métra}}): su questo punto concordano infatti tutte le fonti, da [[Erodoto]] ad [[Aristotele]], a [[Eforo di Cuma|Eforo]], a [[Plinio]], a [[Isidoro di Siviglia|Isidoro]], a [[Giorgio Sincello]]<ref name=BLG28-29>{{cita|Bearzot e Landucci Gattinoni|pp. 28-29}}.</ref>. Queste misure sembrano essere collegate al sistema di pesi di Egina<ref name=B140/> e questa scala di valori aveva difatti il nome di "egineta", anche se probabilmente non ha assunto tale denominazione prima che si diffondesse un'altra scala da cui distinguersi, quella [[Eubea|"euboiuca"]]<ref name=S/>. È importante sottolineare però che il nome "egineta" (così come "euboica") non indica la provenienza, ma il nome di chi attraverso l'attività commerciale l'ha resa maggiormente nota<ref name=S/>. Un po' più discusso è invece il contributo di Fidone in campo monetario. C'è chi addirittura attribuisce a Fidone l'"invenzione" di monete in rame e argento<ref name=S/>, ma a tal proposito c'è chi smentisce fermamente<ref name=R/>. Sembra più sicura invece l'implicazione di Fidone in un progetto di demonetizzazione e in una dedica di spiedi metallici ({{lang-grc|ὀβελοί|obelói}}) che avevano un valore proto-monetario e tutto ciò troverebbe conferma nella scoperta dell'archeologo [[Charles Waldstein]] che nel 1894 riportò alla luce vicino all'altare dell'[[Heraion di Argo]] un fascio compatto di spiedi di ferro unito a una sbarra del medesimo metallo<ref name=R/><ref>{{cita|Bearzot e Landucci Gattinoni|p. 67}}.</ref>. Fidone avrebbe poi anche introdotto un nuovo sistema di pesi "microscopici" adatto all'argento in piccole barre, promuovendo così l'argento come mezzo ufficiale di scambio proto-monetario sostituendosi all'obsoleto ferro pesante e poco pratico<ref name=R/>.
 
==Problemi di identificazione e datazione==
La figura di Fidone è ancora parzialmente avvolta nel mistero e nell'indeterminatezza e si è arrivati addirittura a dubitare della sua esistenza storica<ref name=R/>. Primo grande problema è l'aspetto cronologico del tiranno che, a seconda delle fonti, spazia temporalmente addirittura dal IX al VI secolo a.C.<ref name= R/><ref>{{cita|Bearzot e Landucci Gattinoni|p. 36}}.</ref>. Le possibili datazioni proposte sono così suddivise: primo terzo del IX secolo a.C., primo terzo dell'[[VIII secolo a.C.]], secondo terzo dell'VIII secolo a.C., prima metà del [[VII secolo a.C.]], a cui si aggiungono ulteriori ipotesi moderne, come quella, che appare però ingiustificata, che posticipa l'esperienza olimpica di Fidone dall'ottava ([[748 a.C.]]) alla ventottesima ([[668 a.C.]]) olimpiade per far coincidere il momento culminante della potenza fidoniana con la vittoria argiva sugli Spartani a [[Isie (Argolide)|Isie]] nel [[669 a.C.]]<ref>{{cita|Bearzot e Landucci Gattinoni|pp. 36-37}}.</ref>. Si tende comunque ad escludere le date più remote (IX e prima metà dell'VIII secolo a.C.), in quanto sarebbe impensabile la presenza stessa di una tirannide, così come le più recenti (fine VII - inizio VI secolo a.C.)<ref>{{cita|Bearzot e Landucci Gattinoni|p. 37}}.</ref>. Fra le complicazioni per la datazione vi è ad esempio il silenzio su Fidone nelle registrazioni olimpiche degli Elei, poiché, come afferma [[Pausania]], quell'olimpiade era ritenuta illegittima in quanto ottenuta con la forza e proprio per questo Fidone è stato sottoposto ad una sorta di ''[[damnatio memoriae]]'' non comparendo nei documenti di Olimpia e rendendoci così difficile il suo collocamento temporale<ref>{{cita|Bearzot e Landucci Gattinoni|pp. 43-44}}.</ref>. Tentativi di datazione sono stati fatti anche a partire da un passo erodoteo che parla di un certo Leocede come figlio di Fidone: questo figlio è citato nell'elenco dei pretendenti di [[Agariste di Sicione|Agariste]] figlia di [[Clistene di Sicione]] e sulla base di ciò la datazione, rispetto a quella di Pausania legata all'ottava olimpiade, verrebbe posticipata di circa cent'anni, anche se si è supposta l'esistenza di due re di Argo omonimi che potrebbe aver indotto Erodoto in errore<ref name=S/>. Secondo degli studi ritenuti validi, quali quelli condotti dallo studioso Clinton, Fidone si collocherebbe verso la metà dell'VIII secolo<ref name= S/>, ma c'è anche chi afferma che un esatta cronologia storica di Fidone è probabilmente irraggiungibile<ref>{{cita|Bearzot e Landucci Gattinoni|p. 45}}.</ref>.
 
==Ascendenza e discendenza==
Aristodamide viene ricordato come padre di Fidone, il quale è citato come decimo, secondo Eforo, o sesto, secondo [[Teopompo]], nella linea di discendenza da Temeno, considerato a sua volta come discendente di quinto livello da [[Eracle]]. Lo stesso Fidone poteva quindi vantare una prestigiosa discendenza dal famoso eroe mitologico e proprio sulla base di ciò sembra volesse puntare ad estendere la sua supremazia su tutti i luoghi un tempo sotto il controllo dell'illustre avo<ref name=S/>.
 
Quale figlio di Fidone Erodoto ricorda Leocede<ref name=S/><ref>{{cita|Bearzot e Landucci Gattinoni|p. 31}}.</ref>, ma tra gli "eredi" del suo potere si può ricordare anche il fratello [[Carano di Macedonia|Carano]] a cui avrebbe fornito i mezzi per fondare un piccolo regno, divenuto il nucleo della [[Regno di Macedonia|monarchia macedone]]<ref name=S/>.
 
==Note==
<references/>
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*{{cita web|url=http://hdl.handle.net/11590/154299|autore=Giuseppe Ragone|titolo=Riflessioni sulla documentazione storica su Fidone di Argo|lingua=en|accesso= 14 settembre 2017|cid=Ragone}}
*{{cita libro|autore1= Cinzia Bearzot|autore2= Franca Landucci Gattinoni|titolo=Argo. Una democrazia diversa|editore= Vita e Pensiero|anno=2006|isbn=978-88-343-1387-9|cid=Bearzot e Landucci Gattinoni}}
*{{cita libro|autore=John Bagnell Bury |titolo=A History of Greece: To the Death of Alexander the Great|editore= Cambridge University Press|lingua=en|anno=1990 (prima pubblicazione)|isbn=978-1-108-08220-4|cid=Bury}}
* {{cita pubblicazione|autore=Michelangelo Petruzzella|titolo=L'ISTITUZIONEistituzione DELdel "PETALISMOSpetalismos" Aa SIRACUSASiracusa NELnel 454 Aa.C.|rivista=Rivista di cultura classica e medioevale|volume= 52|numero= 2|data=LUGLIOluglio-DICEMBREdicembre 2010|pp=279-288|url=http://www.jstor.org/stable/23972410|cid=Petruzzella}}
* {{cita pubblicazione|autore=Nicola F. Parise|titolo=Sacrificio e misura del valore nella Grecia antica|rivista=Studi Storici|numero= 2|data=Oct. ottobre- Dec.,dicembre 1984|pp= 913-923|url=http://www.jstor.org/stable/20565260|cid=Parise}}
 
{{Portale|antica Grecia||biografie}}
 
[[Categoria:Tiranni greci antichi]]
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