Francesco de' Ficoroni: differenze tra le versioni
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Scrisse numerosi lavori sulle [[arte figurativa|arti figurative]] del passato, sulla [[topografia]] dell'antica Roma, sul [[teatro]] e le maschere teatrali, sull'[[epigrafia]] romana e su altri argomenti riguardanti il passato raggiungendo una notorietà molto vasta soprattutto fra gli stranieri impegnati nel ''[[Grand Tour]]''<ref>Quando [[Charles de Brosses]] venne a Roma, il Ficoroni gli fece da Cicerone ai [[Musei Vaticani]]; il grande borgognone ne fu seccatissimo, perché Ficoroni parlava in continuazione ma, essendo sordo, non rispondeva alle sue domande (Charles de Brosses, ''Lettres historiques et critiques sur l'Italie'', Tome troisième, Paris: chez Ponthieu, 1799, p. 136 e segg. [http://books.google.it/books?id=wf0OAAAAQAAJ&pg=PA136&lpg=PA136 Google libri])</ref>. Alcune sue opere, ad es. ''Le Vestigia e rarità di Roma antica'' ([[1744]]), furono ristampate a lungo dopo la sua morte. Fu corrispondente di studiosi come il [[Ludovico Antonio Muratori|Muratori]], accolto nella [[Royal Society|Royal Society of London]]<ref>È definito "Reg. Lond. Acad. Socius" nel frontespizio dell'opera ''Gemmae antiquae litteratae''</ref>, ma spesso coinvolto in polemiche che gli costarono perfino censure da parte delle autorità; per es. gli scritti polemici contro l'antiquario francese [[Bernard de Montfaucon]], accusato da Ficoroni di inattendibilità in uno scritto del [[1709]]<ref>''Osservazioni di Francesco de' Ficoroni sopra l'antichità di Roma; descritte nel Diario italico pubblicato in Parigi l'anno 1702 dal M. Rev. padre D. Bernardo de Montfaucon nel fine delle quali s'aggiungono molte cose antiche singolari scoperte ultimamente tra le rovine dell'antichità''</ref>, determinò la reazione polemica di altri studiosi<ref>Romualdo Riccobaldi, ''Apologia del Diario Italico del molto reverendo padre Don Bernardo Montfaucon contra le osservazioni del Segnor Francesco Ficoroni, composta dal padre don Romualdo Riccobaldi monaco benedettino della Congregazione cassinese ...'', Venezia : per Antonio Bortoli, 1710</ref><ref>Giovanni Grisostomo Scarfò, ''Lettera del molto reuerendo padre D.Gian Grisostomo Scarf? monaco Basiliano Calabrese dimorante in Napoli, detto altramente Crisofano Cardiecletti scritta al signor Francesco de' Ficoroni'', Cosenza : per Alfonso Lelli, 1712</ref> per cui il 15 gennaio [[1714]] venne emanato un decreto in base al quale i testi polemici del Ficoroni e dei suoi avversari venivano messi all'[[Indice dei libri proibiti|Indice]] a meno che non fossero stati emendati delle parti più offensive.
[[File:Acta Eruditorum - VII monete, 1734 – BEIC 13446956.jpg|thumb|Illustrazione alla recensione de ''La bolla d'oro de' fanciulli nobili romani'' pubblicata sugli [[Acta Eruditorum]] del 1734]]
La sua raccolta è andata dispersa dopo la morte. La sua collezione di [[sigillo (oggetto)|sigilli]] in piombo venne data al «Museo di antichità cristiane» e al [[Museo Kircheriano]]. La famosa «cista Ficoroni» rinvenuta dal Ficoroni a Lugnano nel 1738 è ora al [[Museo nazionale etrusco di Villa Giulia]]. Il «Ripostiglio Bianchini», una collezione di statuette di bronzo, è invece al [[Museo archeologico nazionale di Napoli]].
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