Giuseppe Colapietro: differenze tra le versioni

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Ritornato in Italia per frequentare un corso di aviatore, chiese, ed ottenne dopo qualche mese, di ritornare in zona di operazioni venendo assegnato al 3° Reparto d'assalto, col quale prese parte a tutte le successive battaglia da [[Battaglia di Caporetto|Caporetto]]<ref name=C4p197>{{Cita|Cavaciocchi, Ungari 2014|p. 197}}.</ref> a quella di [[Battaglia di Vittorio Veneto|Vittorio Veneto]].<ref name="aw"/>
 
Nel [[1922]],<ref name=L4p77>{{Cita|Lioy 1964|p. 77}}.</ref> già promosso al grado di [[tenente]], entrò in servizio permanente effettivo e, subito dopo, dal [[1923]] al [[1926]], fu assegnato al [[Regio corpo truppe coloniali della Cirenaica]], prendendo parte, nella primavera del [[1924]], a ben 35 dei 40 combattimenti svoltisi sull'Altipiano Cirenaico.<ref, Group=N>Propostoe perfu ladecorato con una [[Valor militare|Medaglia di bronzo al valor militare]], sul campo, dopo i combattimenti sostenuti a El Buerat e a Gasr Fonat.</ref>
Nel [[1928]] fu mandato in [[Eritrea]] assegnato al X [[Battaglione]] eritreo e poi ritornò in Libia, per assumere il comando del 3° [[Plotone]] del 4° Gruppo Sahariano, alle dipendenze dirette di S.A.R. [[Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942)|Amedeo di Savoia-Aosta]], rimanendovi fino al [[1931]].<ref name="aw"/>
Duranti i combattimenti sostenuti nel [[Fezzan]] fu decorato con la [[Medaglia d'argento al valor militare]], mentre il [[Ministero delle colonie]] gli conferì una seconda Croce al merito di guerra.<ref name="aw"/>
 
Allo scoppio della [[guerra d'Etiopia]]<ref name=D1p389>{{Cita|Del Boca 2001|p. 389}}.</ref> fu trasferito al [[Regio corpo truppe coloniali della Somalia italiana|Regio corpo truppe coloniali della Somalia]],<ref name="aw"/><ref name=D1p305>{{Cita|Del Boca 2001|p. 305}}.</ref> e una volta sbarcato a [[Mogadiscio]] non accettò di dedicarsi all'addestramento delle truppe, ma chiese di essere assegnato ai reparti combattenti.<ref name="aw"/> Si distinse nella [[battaglia del Ganale Doria]],<ref name=L5p94>{{Cita|Lioy 1965|p. 94}}.</ref> dove fu decorato con la [[Croce di guerra al valor militare]]. Prese parte all’avanzata su [[Neghelli]] e nella battaglia di Monte Dunun,<ref name=L5p163>{{Cita|Lioy 1965|p. 163}}.</ref> alla testa del IX Battaglione arabo-somalo, distinguendosi nei combattimenti contro i reparti etiopi al comando didel degiac Gabriè Mariàm.<ref name=L5p164>{{Cita|Lioy 1965|p. 164}}.</ref><ref name=D1p502>{{Cita|Del Boca 2001|p. 502}}.</ref> Rimase ucciso il 19 maggio 1936, quando già ferito al fianco e rifiutando di mettersi al riparo, in un duro combattimento<ref group=N>Il generale [[Annibale Bergonzoli]] dichiarò successivamente che tale combattimento era stato uno dei più duri cui avesse mai partecipato in tre campagne cui aveva preso parte.</ref> contro alcuni reparti nemici trincerati<ref name=L5p164/> in un sistema di caverne protette da mitragliatrici fu successivamente colpito al petto.<ref name="aw"/> Le forze italiane dovettero ritirarsi, e undici giorni dopo quando le truppe italiane ritornarono in zona i tenenti Lombardi e Gallina con lo [[sciumbasci]] Mohamed Assan<ref name="aw"/> andarono a cercare la salma dietro un cespuglio, ove quest’ultimo lo aveva nascosto durante la battaglia.<ref name="aw"/> Ciò che rimaneva della salma fu ricomposta<ref group=N>I militari ritrovarono solo alcune ossa, accanto alle quali vi era un biglietto che diceva che il cadavere apparteneva ad un membro della 1ª [[Compagnia (unità militare)|Compagnia]] del IX Battaglione arabo-somalo. Il corpo era stato spogliato e depredato dal nemico e parzialmente divorato dalle [[Iena|iene]].</ref> in un’urna.<ref name="aw"/> Decorato con la [[Medaglia d’oro al valor militare]] alla memoria, la sua città natale gli ha intitolato la piazza, mentre la [[città]] di [[Bari]] una via.
 
== Onorificenze ==
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*{{cita libro|cognome=Cavaciocchi|nome=Alberto|coautori=Andrea Ungari|titolo=Gli italiani in guerra|editore=Ugo Mursia Editore s.r.l.|città=Milano|anno=2014|cid=Cavaciocchi, Ungari 2014}}
*{{cita libro|cognome=Del Boca|nome=Angelo|titolo=Gli Italiani in Libia. Tripoli bel suol d'amore. 1860-1922|editore=Laterza|città=Bari|anno=1986|cid=Del Boca 1986}}
*{{cita libro|cognome=[[Angelo Del Boca|Del Boca]]|nome=Angelo|titolo=Gli italiani in Africa orientale''. Vol. 2: ''La conquista dell'Impero|editore=A. Mondadori Editore|città=Milano|anno=2001|isbn=978-88-04-46947-6|cid=Del Boca 2001}}
*{{cita libro|cognome=Lioy|nome=Vincenzo|titolo=L'Italia in Africa. L'opera dell'Aeronautica. Eritrea Somalia Etiopia (1919-1937) Vol.2|editore=Istituto Poligrafico dello Stato|città=Roma|anno=1965|cid=Lioy 1965}}
*{{cita libro|cognome=Lioy|nome=Vincenzo|titolo=L'Italia in Africa. L'opera dell'Aeronautica. Eritrea-Libia (1888-1932) Vol.3|editore=Istituto Poligrafico dello Stato|città=Roma|anno=1964|cid=Lioy 1964}}