Norberto Bobbio: differenze tra le versioni
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=== L'attività politica ===
Nel [[1953]] partecipò alla lotta condotta dal movimento di [[Unità Popolare]] contro la [[legge truffa|legge elettorale maggioritaria]] e nel [[1967]] alla Costituente del [[PSI-PSDI Unificati|Partito Socialista Unificato]]. Nel tempo delle contestazioni giovanili, Torino fu la prima città a farsi carico della protesta, e Bobbio, fautore del dialogo, non si sottrasse ad un difficile confronto con gli studenti, tra i quali il suo stesso primogenito [[Luigi Bobbio (politologo)|Luigi]] che militava all'epoca in [[Lotta Continua
[[File:Guido Calogero e Norberto Bobbio.jpg|thumb|left|upright=0.7|Guido Calogero e Norberto Bobbio alla Rencontres internationales de Genève (settembre 1953).<ref>{{Cita|N. Bobbio|decima tavola fuori testo.|Autob}}</ref>]]
Nel [[1971]] Bobbio fu tra i firmatari della [[lettera aperta a L'Espresso sul caso Pinelli|lettera aperta]] pubblicata sul settimanale ''[[L'Espresso]]'' sul [[Giuseppe Pinelli|caso Pinelli]]. Nel [[1998]] Norberto Bobbio in una lettera indirizzata ad [[Adriano Sofri]] pubblicata su ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'' ripudiò il tono del linguaggio utilizzato nell'appello ma senza ritrattarne l'adesione al contenuto di critica sui fatti legati a [[Strage di Piazza Fontana|Piazza Fontana]].<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/03/28/non-dobbiamo-chiedere-scusa-per-piazza-fontana.html "Non dobbiamo chiedere scusa per Piazza Fontana"]</ref>
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