Gustav Weil: differenze tra le versioni
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Tale aberrante intervento, per nulla rispettoso dell'opera, causò a Weil non poca frustrazione.
Il secondo grande lavoro di Weil fu "''Mohammed, der Prophet''" (Stuttgart, 1843), sulla vita di [[Maometto]], per la compilazione del quale egli ebbe il grande merito di essere stato il primo ad attingere direttamente alle fonti più antiche presenti in Europa. Non era nella sua indole, tuttavia, tentare di ricostruire il quadro [[psicologia|psicologico]] del [[Maometto|Profeta]] (cosa invece fatta più tardi da [[Aloys Sprenger]] e [[William
Mentre proseguiva i suoi studi e le sue ricerche, Weil pubblicò la sua "''Historisch-Kritische Einleitung in den [[Koran]]''" ([[Bielefeld]] e [[Lipsia]], 1844 e 1878), come supplemento alla traduzione del [[Corano]] curata da Ullman, e la traduzione della più antica fonte originale della biografia di Maometto, "''Leben Mohammed's nach Muhammed ibn Isḥaḳ, Bearbeitet von Abd el-Malik ibn Hischâm''" (Stuttgart, 2 voll., 1864). Tre ulteriori saggi devono essere ricordati: uno sulla pretesa [[epilessia]] di Maometto su cui ha a lungo discettato l'[[orientalistica]] più [[Antislamismo|anti-islamica]] (su ''Journal Asiatique'', luglio 1842); il secondo, intitolato "''Supposed Lie of Mohammed''" (ibidem, maggio 1849); e l'ultimo sulla questione del preteso analfabetismo di Maometto (su: "''Proceedings of the Congress of Orientalists at Florence''", i. 357). A essi devono essere aggiunte le "''Biblische Legenden der Mohammedaner''" ([[Frankfort]], 1845), in cui Weil prova l'influenza delle leggende rabbiniche sulla religione dell'[[Islam]].
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