Contrariamente agli ordini ricevuti però, Lospinoso approfittò della sue rete di conoscenze creata negli anni, soprattutto fra il clero e la popolazione ebraica, per procrastinare e insabbiare il più possibile l'esecuzione del suo mandato. Infatti, fin dall'inizio del suo incarico a marzo, aveva cominciato a negarsi alle autorità tedesche che gli chiedevano un incontro, sia a Berlino che in Francia, tanto che il suo solo contatto fu un fugace e generico colloquio a fine giugno col capo della polizia di [[Governo di Vichy|Vichy]] [[René Bousquet]]<ref name=":5" />, adducendo le scuse più disparate<ref name=":1" /><ref name=":5" />, soprattutto a partire dalla [[25 luglio 1943|caduta del governo fascista]] del 25 luglio 1943 e con maggior pericolo e difficoltà dopo l'[[Armistizio di Cassibile|armistizio italiano]], che cambiò i rapporti diplomatici e bellici fra Italia e Germania.
MentreContinuando questa tattica dilatoria, mentre fingeva con i tedeschi di doversi recare in Italia per essere messo a conoscenza dei [[Governo Badoglio I|nuovi sviluppi della situazione italiana]], oppure inviava delegati in sua vece che si dichiaravano non autorizzati a prendere decisioni<ref name=":1">{{Cita libro|nome=Susan|cognome=Zuccotti|titolo=The Italians and the Holocaust: Persecutiuon, Rescue, and Survival|url=https://books.google.it/books?id=PGkxkQrOYpkC&pg=PA86&lpg=PA86&dq=Guido+Lospinoso&source=bl&ots=9EOzSAM1Vt&sig=SX65qvXgZkWWbsHNKvhhtgsPGtI&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjc-b7Uk6HWAhVDVxQKHS_3AfkQ6AEILzAC#v=onepage&q=Guido%20Lospinoso&f=false|accesso=2017-09-13|data=1987|editore=U of Nebraska Press|lingua=en|ISBN=0803299117}}</ref>, grazie all'aiuto di un sacerdote Padre [[Maria Benedetto|Pierre-Marie Benoît]]<ref>{{Cita web|url=http://www.yadvashem.org/righteous/stories/benoit|titolo=Father Pierre-Marie Benoit {{!}} www.yadvashem.org|sito=www.yadvashem.org|lingua=en|citazione=Nella pagina è citato anche Lospinoso|accesso=2017-09-13}}</ref>, del banchiere ebreo italiano [[Angelo Donati]] e al supporto logistico e alla protezione dell'esercito italiano<ref>{{Cita libro|nome=Susan|cognome=Zuccotti|titolo=Père Marie-Benoît and Jewish Rescue: How a French Priest Together with Jewish Friends Saved Thousands during the Holocaust|url=https://books.google.it/books?id=HzlvaQAZk2MC&pg=PA93&lpg=PA93&dq=pere+benoit+nice&source=bl&ots=dHJaVApiLf&sig=nQ8SPNWeontPGcJlwD9t6gPXX7c&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiq-9OeqKHWAhXJ7BQKHZNeC4EQ6AEIXzAI#v=onepage&q=pere%20benoit%20nice&f=false|accesso=2017-09-13|data=2013-06-04|editore=Indiana University Press|lingua=en|ISBN=0253008662}}</ref>, dal suo arrivo in Francia fino a tutto il mese di settembre 1943, con il definitivo ritiro delle truppe italiane, organizzò e mise in atto, con segretezza e discrezione, un massiccio passaggio di ebrei italiani e francesi, verso territori e centri di raccolta considerati più sicuri, soprattutto vicino al [[Principato di Monaco]], ai confini con la [[Svizzera]], in [[Piemonte]] e in [[Spagna]]<ref name=":0" /><ref name=":1" />. Molti di loro si unirono alle fila della resistenza francese e italiana<ref name=":1" />. Si stima che il numero complessivo di persone coinvolte in questo tentativo di salvataggio sia stato di circa 25.000<ref name=":0" />.
Rientrato a Roma dopo il ritiro italiano dalla Francia, fu costretto a nascondersi in quanto ricercato dalla [[Gestapo]] e dalle [[Schutzstaffel|SS]].<ref name=":3">{{Cita libro|nome=Unia,|cognome=Gerardo.|titolo=Scacco ad Eichmann : un italiano salva migliaia di ebrei dalla ferocia nazista|url=https://www.worldcat.org/oclc/795156791|data=2012|editore=Nerosubianco|OCLC=795156791|ISBN=8889056959}}</ref><ref name=":4">{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Il giorno della memoria|rivista=Notiziario della Polizia di Stato|volume=|numero=|url=http://www.anps.udine.it/files/0004.pdf}}</ref>
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