Lingua lombarda: differenze tra le versioni

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Si stima che in totale furono 200.000 gli abitanti dell'Italia settentrionale che si trasferirono nella sola [[Sicilia]]: un numero ragguardevole, soprattutto considerando la popolazione presente all'epoca in queste zone<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.casalenews.it/cultura/le-colonie-lombarde-si-insediano-in-sicilia-21269.html|titolo=Le colonie 'lombarde' si insediano in Sicilia|accesso=1° ottobre 2017|formato=|editore=casalenews.it}}</ref>. In particolare i galloitalici della Sicilia si autodefiniscono "[[Lombardi di Sicilia]]"<ref>[[Fiorenzo Toso]], ''Frammenti d'Europa: guida alle minoranze etnico-linguistiche e ai fermenti autonomisti'', Baldini &Castoldi, Milano 1996.</ref>: con il termine "lombardo", coniato nell'epoca dell'emigrazione, non ci riferiva solamente alla moderna [[Lombardia]], bensì a tutta l'Italia settentrionale conquistata dai [[Longobardi]] nell'[[Alto Medioevo]]<ref>{{cita web|titolo=I Lombardi di Sicilia|sito=Patrimoni Linguistici|url=http://patrimonilinguistici.it/i-lombardi-di-sicilia/|accesso=9 luglio 2017}}</ref>. I locutori dei dialetti gallo-italici di Sicilia sono circa 60.000 (dato del 2006)<ref name=Toso2006>[[Fiorenzo Toso]], ''Lingue d'Europa: la pluralità linguistica dei paesi europei fra passato e presente'', Baldini Castoldi Dalai, Milano 2006, p. 158.</ref>. Lo stanziamento di popolazioni dell'Italia settentrionale è ricordato anche dal nome di una fortificazione di [[Enna]], il [[castello di Lombardia]], che ricorda la presenza in un vicino quartiere cittadino di una colonia di lombardi che era posta a difesa della fortezza durante la dominazione normanna della Sicilia<ref>Franco Cardini (a cura di), ''L'Italia medievale'', Touring club italiano, Milano 2004, p. 312.</ref>.
[[File:Lonbardiar gaztelkua.JPG|miniatura|sinistra|Il castello di Lombardia, che si trova a Enna]]
 
I dialetti galloitalici di [[Basilicata]] si parlano principalmente sulle alture che sovrastano il [[golfo di Policastro]] ([[Trecchina]], [[Rivello]], [[Nemoli]], [[Tortorella]] e [[Casaletto Spartano]], già in [[provincia di Salerno]]) e sullo spartiacque ionico-tirrenico lungo la direttrice Napoli-Salerno-Taranto (dialetti di [[Picerno]], [[Tito (Italia)|Tito]], [[Pignola]], [[Vaglio Basilicata|Vaglio]] e della stessa [[Potenza (Italia)|Potenza]] con tracce settentrionali anche a [[Ruoti]], [[Bella (Italia)|Bella]], [[Avigliano]], [[Cancellara]] e [[Trivigno]])<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/detail.jsp?otype=1120&id=285326&value=consiglioInfor|titolo=Le lingue della Lucania|accesso=1° ottobre 2017|formato=|editore=regione.basilicata.it}}</ref>.