Microscopia crioelettronica: differenze tra le versioni

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L'utilità della microscopia crioelettrica deriva dal fatto che consente l'osservazione di campioni non colorati o [[Fissazione (istologia)|fissati]] in alcun modo, mostrandoli nel loro ambiente nativo, questo in contrasto con la [[cristallografia a raggi X]], che richiede la cristallizzazione del campione, che può essere difficile, e la collocazione dello stesso in ambienti non fisiologici, che possono occasionalmente portare a cambiamenti conformazionali di macromolecole biologiche.
 
La [[risoluzione]] delle immagini ottenute tramite microscopia crioelettronica è in costante aumento e nel 2014 sono state ottenute alcune strutture a risoluzione quasi atomica, incluse quelle di [[Virus (biologia)|virus]], [[Ribosoma|ribosomi]], [[Mitocondrio|mitocondri]], [[Canale ionico|canali ionici]] e complessi enzimatici di minimo 170 k[[KDUnità di massa atomica|kDDa]] a una risoluzione di 4,5 [[Ångström|Å]].<ref name="Kuehlbrandt2014">{{cita pubblicazione | titolo = Cryo-EM enters a new era | rivista = eLife | volume = 3 | anno = 2014 | doi = 10.7554/eLife.03678 | nome = Werner | cognome = Kuehlbrandt | accesso = 4 ottobre 2017 }}</ref>
 
== Note ==