Neophron percnopterus: differenze tra le versioni
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Le popolazioni di capovaccaio sono diminuite nella maggior parte del suo areale. In Europa e in gran parte del [[Medio Oriente]], nel 2001 il numero di esemplari si era dimezzato rispetto a quello censito nel 1980. In India, il declino è stato più rapido, tanto che la popolazione è scesa ogni anno del 35% a partire dal 1999<ref name=Cuthbert2006>{{cita libro | doi = 10.1111/j.1469-1795.2006.00041.x | titolo = Rapid population declines of Egyptian vulture (Neophron percnopterus) and red-headed vulture (Sarcogyps calvus) in India | anno = 2006 | autore = R. Cuthbert, R. E. Green, S. Ranade, S. Saravanan, D. J. Pain, V. Prakash and A. A. Cunningham | periodico = Animal Conservation | volume = '''9''' (3) | pagine = 349–354}}</ref>. Nel 1967-70, nell'area attorno a [[Delhi]] venne stimata una popolazione di 12.000-15.000 capovaccai, con una densità media di circa 5 coppie ogni 10 km²<ref name=Galushin2001>{{cita libro | autore = V. M. Galushin | editore = J. Parry-Jones & T. Katzner | anno = 2001 | periodico = Report from the Workshop on Indian ''Gyps'' vultures: 4th Eurasian congress on raptors | titolo = Populations of vultures and other raptors in Delhi and neighboring areas from 1970's to 1990's | pagine = 13–15 | città = Sevilla, Spain: aviary.org. | url = http://www.aviary.org/cons/pdf/Vulture%20Workshop%20Reports_Seville%202001.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=Galushin1975>{{cita libro | autore = V. M. Galushin | anno = 1975 | titolo = A comparative analysis of the density of predatory birds in two selected areas within the Palaearctic and Oriental regions, near Moscow and Delhi (IOC Abstracts) | pagina = 331 | periodico = Emu | volume = 74}}</ref>.
La causa esatta del declino non è nota, ma si ritiene che sia da ricondurre all'utilizzo del [[Diclofenac]], il [[FANS]] che ha causato un vero e proprio sterminio tra gli avvoltoi del genere ''Gyps''<ref name=Cuthbert2006/>. In Italia, il numero di coppie riproduttive è sceso dalle 30 del 1970 alle 9 degli anni '90. Quasi tutti i fallimenti nella nidificazione sono stati causati da attività umane<ref name=Liberatori2001>{{cita libro | titolo = A long-term analysis of the declining population of the Egyptian vulture in the Italian peninsula: distribution, habitat preference, productivity and conservation implications | autore = Fabio Liberatori and Vincenzo Penteriani | periodico = Biological Conservation | volume = '''101''' (3) | anno = 2001 | pagine = 381–389 | doi = 10.1016/S0006-3207(01)00086-6}}</ref>. Si stanno attuando perciò alcuni programmi di conservazione e <ref>{{Cita web|url=https://www.capovaccaio.it/cms/index.php/il-capovaccaio/il-capovaccaio-in-italia|titolo=Progetto Capovaccaio - Il capovaccaio in Italia|autore=Administrator|sito=www.capovaccaio.it|accesso=15 febbraio 2017}}</ref> ripopolamento con esemplari cresciuti in cattività. Attualmente, seppur in numero ancora esiguo, il capovaccaio si può trovare sulle isole e in Basilicata, Toscana, Calabria e Puglia ( di cui vi sono alcune coppie
La popolazione di capovaccaio delle isole Canarie è rimasta isolata da quelle di Europa e Africa per un periodo significativo di tempo, il che ha portato a una certa differenziazione genetica. Il numero di esemplari presenti sulle isole è diminuito del 30% nei dieci anni intercorsi tra il 1987 e il 1998<ref name=Palacios2000>{{cita libro | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''34''' (1) | pagina = 61 | titolo = Decline of the Egyptian vulture (''Neophron percnopterus'') in the Canary Islands | anno = 2000 | autore = César-Javier Palacios | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v034n01/p00061-p00061.pdf}}</ref>. In passato il capovaccaio era piuttosto comune alle Canarie, ed era presente nelle isole di [[La Gomera]], [[Tenerife]], [[Gran Canaria]], [[Fuerteventura]] e [[Lanzarote]]. Attualmente si trova solo a Fuerteventura e Lanzarote, le due isole più orientali. La popolazione totale venne stimata nel 2000 a circa 130 esemplari, comprese 25-30 coppie riproduttive<ref name=Donazar2002a/><ref name=Palacios2004>{{cita libro | doi = 10.1017/S0959270904000255 | titolo = Current status and distribution of birds of prey in the Canary Islands | anno = 2004 | autore = César-Javier Palacios | periodico = Bird Conservation International | volume = '''14''' (3) | url = http://www.cesarjpalacios.com/Birdsofpreyincanaryislands.pdf | formato = PDF}}</ref>. Gli uccelli insulari, per via della ridotta esposizione alle infezioni e alla bassa diversità genetica, sembrano essere più suscettibili alle infezioni a causa di una risposta immunitaria più debole<ref name="Gangoso et al.2009b">{{cita libro | doi = 10.1371/journal.pone.0006333 | autore = Laura Gangoso, Juan M. Grande, Jésus A. Lemus, Guillermo Blanco, Javier Grande and José A. Donázar | editore = Wayne M. Getz | anno = 2009 | titolo = Susceptibility to Infection and Immune Response in Insular and Continental Populations of Egyptian Vulture: Implications for Conservation | periodico = PLoS ONE | volume = '''4''' (7) | pagine = e6333 | pmid = 19623256 | pmc =2709727}}</ref>. Sembra inoltre che gli uccelli insulari accumulino significative quantità di piombo nutrendosi delle carcasse degli animali vittime dei cacciatori. L'effetto a lungo termine di questo avvelenamento a livello subletale non è noto, sebbene sia risaputo che alteri la mineralizzazione delle ossa<ref name="Gangoso et al.2009a">{{cita libro | doi = 10.1016/j.envpol.2008.09.015 | autore = Laura Gangoso, Pedro Álvarez-Lloret, Alejandro A. B. Rodríguez-Navarro, Rafael Mateo, Fernando Hiraldo and José Antonio Donázar | anno = 2009 | titolo = Long-term effects of lead poisoning on bone mineralization in vultures exposed to ammunition sources | periodico = Environmental Pollution | volume = '''157''' (2) | pagine = 569–574 | pmid = 18995938 | url = http://www.ugr.es/~grupo179/pdf/Gangoso%2009.pdf | formato = PDF}}</ref>. Allo scopo di fornire cibo sicuro e incontaminato agli uccelli nidificanti, sono stati fatti dei tentativi per creare «ristoranti per capovaccai», dove sono disponibili apposite carcasse. Tuttavia, interventi di questo genere potrebbero anche incoraggiare altri predatori opportunisti e necrofagi a concentrarsi nel sito, tanto da costituire una minaccia per i capovaccai che nidificano nelle vicinanze<ref name=Cortés-Avizanda2009b>{{cita libro | doi = 10.1111/j.1469-1795.2008.00231.x | titolo = Carcasses increase the probability of predation of ground-nesting birds: a caveat regarding the conservation value of vulture restaurants | anno = 2009 | autore = A. Cortés-Avizanda, M. Carrete, D. Serrano and J. A. Donázar | periodico = Animal Conservation | volume = 12
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