Gabriella Mercadini: differenze tra le versioni
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Ha documentato i mutamenti radicali della società italiana intorno al 1968 e al 1977, il movimento operaio, le lotte sindacali, il movimento studentesco, il disagio delle classi più povere, il degrado dell’ambiente, dedicandosi in particolare ai temi del femminismo e dell’emancipazione femminile.
L’impegno sociale, militante, caratterizza tutto il suo lavoro, rigorosamente in bianco e nero, su pellicola. Lei stessa ebbe a dire: “Ancora oggi sono convinta che l'uso sociale della macchina fotografica sia nato assieme alla mia presa di coscienza politica. O potrebbe essere il contrario…”. <ref>[http://www.wr7.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-f78698c6-9bea-4f27-b3ea-dacef8565484.html#foto-1
Il suo lavoro indaga anche altri ambiti oltre a quello sociale e politico, come quello dell’arte, in particolare in ''L’arte è/e chi la guarda'', una ricerca per immagini sul rapporto tra spettatore e opera.
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Freelance per scelta, ha sempre distribuito il suo lavoro in modo indipendente, senza legarsi a nessuna testata o agenzia.
Alcune sue foto sono state esposte alla Triennale di Milano nella mostra collettiva ''L’altro sguardo. Fotografe italiane 1965-2015''.<ref>[http://www.triennale.org/mostra/laltro-sguardo-fotografe-italiane-1965-2015/
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== Collegamenti esterni ==
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