Cartiere Burgo: differenze tra le versioni

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|forma societaria=Società per azioni
|data fondazione=1905
|luogo fondazione=[[Verzuolo]] ([[CN]])
|fondatori=Luigi Burgo
|nazione = ITA
|sede=[[VerzuoloSan Mauro Torinese]]
|persone chiave= *[[Alberto Marchi]] presidente
* [[Ignazio Capuano]] amministratore delegato
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}}
 
Le '''Cartiere Burgo''', dal 2007 '''Burgo Group''', è un'[[azienda cartaria]] fondata nel 1905 da [[Luigi Burgo]] e quotata in Borsa a Milano dal 1929 al 2001. E'Dal 2004 è controllata dal gruppo vicentino Marchi.
 
== Storia ==
Quando la fondò Luigi Burgo, poi diventato [[Senato del Regno|Senatore del Regno]], era un giovane ingegnere elettrotecnico che realizzò a [[Verzuolo]], in [[Provinciaprovincia di Cuneo|Cuneo]], un [[impianto idroelettrico]]. La cartiera,, che all'inizio aveva 56 dipendenti, fu pensata per utilizzare l'abbondanza di acqua e di energia fornita dalla centrale. Nel [[1906]] assicurava 60 quintali al giorno di carta utilizzando una macchina di 35 metri chiamata "continua uno".
 
Già nel [[1918]] la cartiera Burgo era una delle più importanti d'Italia e, nel [[1924]] produceproduceva 400.000 quintali annui e nel [[1936]] un milione di tonnellate di carta. InLa sede fu trasferita a Torino e in collaborazione con l'[[IRI]] costituiscecostituì anche la azienda Cellulosa d'Italia CELIDIT.
 
Nel [[secondo dopoguerra]] haLuigi Burgo fu estromesso, solo negli anni cinquanta l'azienda tornò ai livelli produttivi anteguerra e all'inizio degli anni sessanta passò sotto la guida della famiglia Adler: [[Lionello Adler]], ingegnere chimico rifugiatosi in Svizzera per motivi razziali, quindi emigrato in Venezuela e Argentina, diventò nel 1960 vicedirettore e nel 1962 amministratore delegato. La Burgo aveva sette stabilimenti di carta e quattro di produzione [[cellulosa]]. In collaborazione con il gruppo Scott realizzaPaper Co. (nel 1963 fu creata anche la Burgo Scott con Lionello Adler presidente) realizzò una serie di stabilimenti per la produzione di carta per uso sanitario e domestico: [[Villanovetta]], [[Maslianico]], [[Maraino]] e a [[Romagnano Sesia]].
 
Negli anni settanta, dopo l'incursione di [[Giovanni Fabbri]], definito dai giornali "il re della carta" prima del suo fallimento, l'azienda si trovò in difficoltà dal punto di vista proprietario costringendo [[Mediobanca]] ed [[Enrico Cuccia]] a promuovere nel [[1981]] un sindacato di controllo formato da nomi importanti dell'imprenditoria italiana: oltre a Mediobanca (azionista con una quota del 14%), ne fecero parte [[Pirelli]] con il 7,1%, [[Gemina]] (quindi gli [[Agnelli]]) con all'inizio il 2,99% per poi aumentare poco a poco, l'[[Italmobiliare]] di Giampiero Pesenti con l'1,7%, la Fineurop Gaic di [[Camillo Debenedetti]] con l'1,4% e le [[Generali]]. Di fatto la Burgo si trasformò in una public company.
La pesante crisi industriale del settore comporta importanti ristrutturazioni. Nel 2004 la Burgo è integrata nel gruppo cartario Marchi e si realizza perciò una concentrazione di 15 stabilimenti.
 
Nell seconda metà degli anni ottanta, con Lionello Adler presidente (sarà anche presidente della Comit privatizzata) e Giuseppe Lignana (classe 1937, esperienze alla Ceat, Union Cavi, Sirti) nel ruolo di amministratore delegato e direttore generale, Cuccia ebbe anche l'idea (ma il progetto rimase sulla carta e le trattative furono anche smentite) di dare vita ad una "grande Burgo" insieme al gruppo canadese Mac Millan Bhedel, il maggiore produttore di legname, cellulosa e carta del Nord America.<ref>''Repubblica.it'', 29 aprile 1994.</ref> Da lì a poco l'azienda entrò in crisi con una sovracapacità produttiva che portò ad avviare una guerra di sconti: nel [[1992]] il bilancio presentò una perdita record di136 miliardi di euro.
Il 9 febbraio 2013 lo stabilimento di [[Mantova]] ha chiuso i battenti, motivando tale scelta per via delle perdite di 1 milione di euro al mese.<ref>{{Cita news|autore=Valeria Dalcore|titolo=Chiude la storica cartiera Burgo. Dal 9 febbraio stop alle macchine|url=http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_gennaio_14/cartiere-burgo-chiude-storica-nervi-architetto-2113549487828.shtml|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=14|mese=gennaio|anno=2013}}</ref>
 
La pesante crisi industriale del settore comportacomportò importanti ristrutturazioni. Nel 2004 la Burgo è(chiamata da allora Burgo Group) fu integrata nel gruppo cartario Marchi, e si realizza perciòrealizzando una concentrazione di 15 stabilimenti.
 
Il 9 febbraio [[2013]] lo stabilimento di [[Mantova]] ha chiuso i battenti, motivando tale scelta per via delle perdite di 1 milione di euro al mese.<ref>{{Cita news|autore=Valeria Dalcore|titolo=Chiude la storica cartiera Burgo. Dal 9 febbraio stop alle macchine|url=http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_gennaio_14/cartiere-burgo-chiude-storica-nervi-architetto-2113549487828.shtml|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=14|mese=gennaio|anno=2013}}</ref>
 
== Stabilimenti ==
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==Bibliografia==
* Parozzi-Beduschi ''Cartiera Burgo. Storie di operai, tecnici e imprenditori nella Mantova del Novecento'' Negretto Editore
* Pier Luigi Barrignani, ''Un secolo di carta. I primi cento anni della Burgo'', 1905-2005, Torino, Edizioni del Capricorno, 2005.
 
==Collegamenti esterni==