Cartiere Burgo: differenze tra le versioni
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Nell seconda metà degli anni ottanta, con Lionello Adler presidente (sarà anche presidente della Comit privatizzata) e Giuseppe Lignana (classe 1937, esperienze alla Ceat, Union Cavi, Sirti) nel ruolo di amministratore delegato e direttore generale, Cuccia ebbe anche l'idea (ma il progetto rimase sulla carta e le trattative furono anche smentite) di dare vita ad una "grande Burgo" insieme al gruppo canadese Mac Millan Bhedel, il maggiore produttore di legname, cellulosa e carta del Nord America.<ref>''Repubblica.it'', 29 aprile 1994.</ref> Da lì a poco l'azienda entrò in crisi con una sovracapacità produttiva che portò ad avviare una guerra di sconti: nel [[1992]] il bilancio presentò una perdita record di 136 miliardi di euro.
La pesante crisi industriale del settore comportò importanti ristrutturazioni. Nel 2004 la Burgo (chiamata da allora ''Burgo Group'') fu integrata nel gruppo cartario Marchi, realizzando una concentrazione di 15 stabilimenti.
Il 9 febbraio [[2013]] lo stabilimento di [[Mantova]] ha chiuso i battenti, motivando tale scelta per via delle perdite di 1 milione di euro al mese.<ref>{{Cita news|autore=Valeria Dalcore|titolo=Chiude la storica cartiera Burgo. Dal 9 febbraio stop alle macchine|url=http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_gennaio_14/cartiere-burgo-chiude-storica-nervi-architetto-2113549487828.shtml|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=14|mese=gennaio|anno=2013}}</ref>
La sede è a San Mauro Torinese nello stabilimento progettato da [[Oscar
== Stabilimenti ==
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