Mamete di Cesarea: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Le fonti più antiche e più attendibili, [[Basilio di Cesarea]] e [[Gregorio Nazianzeno]], tramandano pochissimi particolari biografici sul santo.
▲Proveniva da famiglia modesta, esercitava la professione di pastore, subì il [[martirio (Cristianesimo)|martirio]]. Gregorio accenna anche alle cerve che si sarebbero lasciate mungere da Mamete per sfamarlo. Dopo il martirio venne considerato padre della città di [[Cesarea in Cappadocia|Cesarea]] per le sue intercessioni ed azioni taumaturgiche verso i devoti. Null'altro.
La ''passio'' del [[VI secolo]] fornisce maggiori dettagli. Mamete è un ragazzo affidato a Taumasio, vescovo di Cesarea durante la persecuzione di [[Aureliano]]. Alla morte di Taumasio, su indicazione divina sfugge alla cattura rifugiandosi sui monti dove conduce una vita dedita alla pastorizia ed alla preghiera. Il formaggio che produceva veniva fatto recapitare ai cristiani incarcerati. Alla sera gli animali e le bestie selvatiche, che con lui diventavano mansuete, accorrevano per essere istruite nel [[Vangelo]] e per lasciarsi mungere. Le autorità, venute a conoscenza mandano quattrocento soldati ad arrestare il santo ragazzo. Mamete prima converte e fa battezzare i soldati, poi si fa condurre in carcere. Restando irremovibile nella fede, viene sottoposto ai più tremendi supplizi (fuoco, belve, fame, spalmato di miele e cosparso di formiche), ma sempre ne esce indenne. Dopo aver convertito e liberato gli altri prigionieri e dopo aver predetto la morte del governatore e di Aureliano, viene decapitato insieme ai soldati che aveva convertito. Le persecuzioni cessarono e la pace regnò tra i cristiani che eressero una basilica sul luogo della morte del santo.
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