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Il 4 aprile [[1949]] l'Italia è tra le dodici nazioni firmatarie del [[Patto Atlantico]]. La partecipazione al Patto Atlantico è la premessa per l'avvio da parte degli Stati Uniti, della cessione di materiale militare nell'ambito del programma [[Mutual Defense Assistance Program|MDAP]] con lo scopo di adeguare e standardizzare il materiale bellico delle nazioni costituenti l'alleanza occidentale.
 
Per l'attività antisommergibile, si prospetta la cessione all'Italia del Curtiss SB2C-5 Helldiver. Per la stessa attività la Regia Aeronautica e la aveva utilizzato nel corso della guerra mondiale appena trascorsa, esclusivamente idrovolanti come il [[CANT Z.506]], il [[CANT Z.501]] e il [[Fiat R.S.14]], in controtendenza rispetto all'aviazione delle altre Marinemarine occidentali che utilizzavano per lo stesso scopo, monomotori pluriposto imbarcati su portaerei o plurimotori da basi terrestri.
 
Non più in servizio nella [[United States Navy|U.S. Navy]], il velivolo della Curtiss viene considerato come un velivolo di transizione utile all'addestramento di nuove tecniche operative per la [[Lotta antisommergibile|lotta antisommergibile]]. L'Amministrazione americana decide di fornire in conto MDAP i Curtiss Helldiver all'Italia, alla Francia, alla Thailandia e alla Grecia.
I primi ventiquattro Curtiss Helldiver destinati all'[[Aeronautica militare]], la cui designazione è stata cambiata da '''SB2C-5''' in '''SC2-5''' eliminando la '''B''' di ''Bomber'' perin aderenza al Trattato di Pace, ancora in vigore, che negava all'Italia l'uso di bombardieri, trasportati dalla portaerei ''USS Mindoro (CVE-120)'' sbarcarono a [[Brindisi]] nel settembre del 1950<ref>la Mindoro trasportava anche un quantitativo di P-51D</ref>.
 
Assegnati temporaneamente alla Scuola Volo di Lecce, con questi velivoli venne costituito nel dicembre 1950 l'86° Gruppo Antisom che fu basato a [[Grottaglie]] una volta completati i lavori di adeguamento della pista e la costruzione delle infrastrutture necessarie<ref>{{Cita |L'Aviazione di Marina,1995|pag 200|De Risio}}</ref>. Mentre i piloti iniziano la familiarizzazione con il nuovo velivolo, gli specialisti sono alle prese con i problemi di manutenzione secondo gli standard americani, particolarmente stringenti sopratutto per le apparecchiature elettroniche di cui l'Helldiver è dotato.
 
Comunque già nell'aprile del 1951, l'86° Gruppo inizia la sua attività all'estero con il rischieramento di dodici Helldiver sull'aeroporto di [[Ħal Far]] a [[Malta]] a seguito della Squadrasquadra navale dell'ammiraglio Massimo Girosi, per operare con reparti britannici<ref>{{Cita |Dimensione Cielo n. 12 Antisom,1978|pag 10|Brotzu}}</ref>.
 
Purtroppo l'attività di volo è funestata dai primi incidenti, anche mortali-. L'11 gennaio 1951 l'Helldiver (MM M80020) stalla in atterraggio, causando la morte del pilota, tenente Enrico Guerrisi. Il 12 febbraio successivo, l'Helldiver (MM 80025) finisce fuori pista, fortunatamente senza conseguenza per l'equipaggio, ma il velivolo subisce danni tali da dover essere radiato.
 
Pur funestata da altri incidenti (l'Helldiver MM 80032 il 22 giugno 1951, precipita dopo il decollo causando la morte del pilota, ten.tenente Augusto Bertoli) l'attività di volo continua intensa ed il livello addestrativo di piloti e specialisti e tale da consentire la partecpazionepartecipazione alle esercitazioni interforze previste per l'estate del 1951, come quella che si svolse dall'8 al 19 luglio. Sei Helldiver si trasferiscono da Grottaglie a [[Hyères]] per partecipare ad una manovra congiunta tra le marine italiane, francese e statunitense.
 
Dal 9 al 18 agosto. otto Helldiver si rischierano a [[Catania]] per partecipare all'esercitazione ''Be Hive'' con navi inglesi ed americane. Ancora, dal 14 al 20 settembre, sei Helldiver, da Grottaglie, intervengono a supporto delle operazioni navali dell'esercitazione ''Italic 3''
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Nell'attività di ricerca del naviglio sottomarino si procede sia a vista che utilizzando il radar AN/APS-4, vera novità per personale navigante e specialista, i cui schermi sono situati nell'abitacolo posteriore sotto il controllo del secondo membro dell'equipaggio.
nelNel corso delle esercitazioni, si utilizzano anche le boe idrofoniche che vengono lanciate attorno al sommergibile intercettato, in modo da rilevarne costantemente gli spostamenti <ref>{{Cita |Dimensione Cielo n. 12 Antisom,1978|pag 14|Brotzu}}</ref>.
La cessione di ulteriori sedici Helldiver in ambito MDAP tra il gennaio e il marzo del 1952, permette di trasferire a [[Aeroporto di Catania-Fontanarossa|Catania-Fontanarossa]], la 164ª squadriglia che costituisce il primo nucleo del costituendo 87º gruppo antisom costituitoche nasce ufficialmente il 15 luglio del 1952<ref>{{Cita |L'aviazione di Marina, 1995|pag 201|Risio}}</ref>cui si unirà successivamente la 165ª squadriglia. L'attività è intensa e di conseguenza anche l'usura dei velivoli e gli incidenti.
 
Alla data del 26 gennaio 1953, l'86º gruppo ha in carico ventitré Helldiver di cui nove efficienti mentre l'87º ne ha in carico undici, di cui sei efficienti.
 
A partire da febbraio del 1953, L'87º gruppo inizia la transizione sui [[Lockheed Ventura|Lockeed PV-2 Harpoon]] <ref> il primo dei quarantotto forniti all'Italia, atterra a Grottaglie il 12 gennaio del 1953</ref>, mentre si adegua l'aeroporto di Catania e si allestisce una sala strumentale munita di '''Link-Trainer''', per l'addestramento del personale radarista e marconista<ref>{{Cita |Dimensione Cielo n. 12 AntisommAntisom, 1978|pag 18|BrotzuGarello}}</ref>. Via via che si rendono disponibili i bimotori, gli Helldiver vengono concentrati presso l'86º gruppo.
 
Nell'agosto del 1953, gli Helldiver donati dalla U.S. Navy alla [[Marina Militare]] passano a Grottaglie, dove sono presi in carico dall'86º gruppo<ref>{{Cita |L'Aviazione di Marina,1995|pag 201|De Risio}}</ref>.
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Ad aprile del 1954 la dotazione di Helldiver ammonta a trentadue unità che iniziano a raggiungere i limiti di ore di volo.
 
Continua comunque l'attività operativa. Nel 1954 otto S2C-5 e altrettanti PV2, partecipano con quattordici navi e un sommergibile all'esercitazione ''Vito 2'' nelle acque del [[Mar Ionio|mare Ionio]].
 
Via via che raggiungono i limiti delle ore di volo, gli Helldiver vengono radiati. Nel 1956, tre velivoli vanno perduti per incidenti di volo, anche mortali<ref>sottotenente GARAT Francesco Cotto</ref><ref>{{Cita |Dimensione Cielo n. 12 Antisomm, 1978|pag 29|BrotzuGarello}}</ref>.
 
Con l'arrivo dei nuovi [[Grumman S-2 Tracker]], gli Helldiver effettuanosono relegati alla solosola attività di traino manica per l'addestramento contraereo delle unità della Marina e dell'Esercito. Per questa attività all'inizio del 1958, l'86º gruppo ha in carico tredici superstiti Helldiver con un'efficienza media di sette velivoli.
 
Gli ultimi Helldiver saranno radiati nei primi mesi del 1959 <ref>{{Cita |Dimensione Cielo n. 12 Antisom,1978|pag 29|Brotzu}}</ref>.
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====Gli Helldiver della Marina Militare Italiana ====
 
Dopo le dure condizioni del [[Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|Trattato di pace]]<ref>Articolo 59 del Trattato di Pace fra l'Italia e le Potenze Alleate del 10 febbraio 1947>/ref>, con l'adesione dell'Italia al [[Patto Atlantico]] e l'avvio da parte statunitense degli aiuti militari alle Nazioni alleate (Mutual Defense Assistance Program), per la [[Marina Militare]] si prospetta,come accaduto per la Francia, la possibilità di ottenere una portaerei classe CVL tra quelle in surplus dell'U.S. Navy (studi in tal senso erano già stati preparati dallo Stato Maggiore Marina) e finalmente riuscire a soddisfare il desiderio per una componente aerea autonoma, sempre frustato dalla legge del 22 febbraio 1937 che assegnava ogni velivolo militare alla gestione dell'Aeronautica Militare.
 
Nell'estate del 1952 un gruppo di personale della Marina Militare fu inviato in addestramento negli Stati Uniti presso la Naval Air Station di Corpus Christi, in [[Texas]].