Il Marzocco: differenze tra le versioni

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==Storia==
Nata un anno dopo la rivista ''[[Convito (rivista)|Convito]]'', il settimanale ''Il Marzocco'', - il cui titolo viene scelto da [[Gabriele D'Annunzio]], - iniziò le sue pubblicazioni sotto la direzione dei due fondatorfondatori [[Adolfo e Angiolo Orvieto]], il 2 febbraio 1896. Un anno dopo, il (7 febbraio 1897,) la sua direzione venivaviene presa da [[Enrico Corradini]]. La rivista si presenta subito, fin dal primo numero, con i suoi eleganti quattro fogli, in bel formato e con incisioni in bistro (che diventeranno sei grandi in nero, con incisioni e fotografie di opere d'arte). In questo modo ''Il Marzocco'' dà inizio alla serie fiorentina delle riviste dell'estetismo che continueranno all'inizio del [[Novecento]] con il ''[[Leonardo (rivista)|Leonardo]]'' e ''[[Hermes (rivista)|Hermes]]''.
 
Nella sua prima fase di vita ([[1896]]-[[1899]]), il periodico si dimostra anti-[[positivista]] e [[simbolista]], votato al culto dell<nowiki>'</nowiki>''arte per l'arte''. Il ''Manifesto'' della rivista, steso da Saverio Garano e Gabriele D'Annunzio, denota chiari ideali di [[estetismo]] antipositivista. ''Il Marzocco'' dimostra subito il suo entusiasmo per l'opera di [[Giovanni Pascoli]], che accoglie e difende. Negli anni che vanno dal 1896 al '99 la polemica del ''Marzocco'' contro l'accademismo erudito procede di pari passo con le tendenze di carattere estetizzante che vogliono ridare vita alla letteratura e alle arti figurative. Nei numeri del 17 febbraio, 7 marzo e 11 aprile [[1897]], compaiono molte liriche del poeta [[San Mauro Pascoli|forlivese]] insieme alla prosa ''Il fanciullino'' che enuncia la [[Giovanni_Pascoli#Il_poeta_e_il_fanciullino|poetica pascoliana]] di poesia come invenzione pura, al di fuori della storia e del tempo.
 
Nel [[1900]] la direzione della rivista passa ad [[Adolfo Orvieto]]. Avviene allora un'inversione di tendenza. Il nuovo motto è: ''"Fare guerra spietata a tutto ciò che è pura arte e pura bellezza perché il tempo della letteratura decorativa è passato"''. Collaborano regolarmente alla rivista [[Enrico Corradini]], [[Luciano Zuccoli]], [[Angelo Conti]], Romualdo Pàntini, [[Vittorio Pica]] e [[Giannotto Bastianelli]].
 
Negli anni dal [[1911]] al [[1914]] si infittiscono sulle pagine della rivista articoli di irrazionalismo politico e riscossa nazionale. Dopo l'annuncio dello scoppio della guerra dato da [[Luciano Zuccoli]] nel n. 31 del 2 agosto [[1914]], ''Marzocco'' si schiera a favore dell'[[interventismo]] italiano, riducendo così sulle sue pagine gli spazi per le attività letterarie. Nel periodo bellico ''Il Marzocco'' conduce un'aspra battaglia contro la "barbarie germanica" coinvolgendo così tutta la cultura. La rivista si fa dunque portavoce di una fazione che sostiene la necessità del conflitto.