Terrone: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
M&A (discussione | contributi) m Annullate le modifiche di 79.16.165.139 (discussione), riportata alla versione precedente di 94.163.147.197 |
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
||
Riga 12:
Già tra le ''[[Lettere al Magliabechi]]'', l'erudito bibliotecario [[Antonio Magliabechi]] ([[1633]]-[[1714]]) il cui lascito, i cosiddetti ''Codici Magliabechiani'' costituiscono un prezioso fondo della [[Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze|Biblioteca Nazionale di Firenze]], scriveva (CXXXIV -II - 1277): «Quattro settimane sono scrissi a Vostra Signoria illustrissima e l'informai del brutto tiro che ci fanno questi signori ''teroni'' di volerci scacciare dal partito delle galere, contro ogni equità e giustizia, già che ho lavorato tant'anni per terminarlo, e ora che vedano il negozio buono, lo vogliono per loro».
Il termine in seguito fu utilizzato per denominare chi era originario dell'[[Italia meridionale]] e con particolare riferimento a chi emigrava dal Sud al Nord in cerca di lavoro, al pari dei
Il termine si diffuse dai grandi centri urbani dell'Italia settentrionale con connotazione spesso fortemente spregiativa e ingiuriosa e, come altri vocaboli della lingua italiana (quali ''[[wikt:villano|villano]]'', ''[[wikt:contadino|contadino]]'', ''[[burino]]'' e ''[[cafone]]'') stava per indicare "[[servo della gleba]]" e "bracciante agricolo" ed era riferita agli immigrati del meridione. Gli immigrati venivano quindi considerati, sia pure a livello di [[folklore]], quasi dei contadini sottosviluppati, anche perché in effetti le grandi ondate migratorie dal Sud verso il Nord tra gli anni cinquanta e settanta erano composte perlopiù da masse di semidiseredati. Essi stessi, almeno all'inizio, alla domanda quale lavoro svolgessero precedentemente, rispondevano "il terrone", ovvero il bracciante agricolo.
|