Luis Martín-Santos Ribera: differenze tra le versioni

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== Tiempo de silencio ==
 
In ''Tiempo de silencio,'' ovvero "Tempo di silenzio", Santos presenta la cultura e la società spagnola al termine della Guerra Civile<ref name=":4" />. Il romanzo ha reso famoso l'autore per aver preso le distanze dal realismo della letteratura del dopoguerra che descriveva le esperienze di vita in modo superficiale, senza scovare il loro significato più profondo;<ref>{{Cita|Lázaro|p.252}}</ref> la descrizione della realtà si limitava, quindi, ad in un tipo di narrazione molto simile a quella ambientale e di costume, più che specificamente sociale.<ref>{{Cita|Marras|p.230}}</ref> Questo libro fu considerato il primo vero tentativo di rinnovamento del genere in quanto offrì una descrizione della realtà più sensibile, essenziale e rapida,<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=Marras Gianna Carla|anno=1986|titolo=Storia/discorso nel romanzo spagnolo contemporaneo|rivista=Estudis Romànics|volume=|numero=|pp=229}}</ref> riguadagnando vigore e uno spazio culturale proprio.<ref>{{Cita|Marras|p. 230}}</ref>

''Tiempo de silencio,'' a differenza di altri romanzi sociali considerati tematicamente più convenzionali, pone al centro la psicologia dei personaggi e la critica alla struttura sociale di Madrid. A livello stilistico l'autore introdusse uno stile e un linguaggio sperimentali che fanno rientrare l'opera fra i romanzi del "realismo soggettivo". Il realismo soggettivo dell'autore era considerato, fra tutti i suoi colleghi, quello più estremo: Martín-Santos aveva contribuito all'ingresso del [[Modernismo (letteratura ispanoamericana)|modernismo]] nella letteratura spagnola,<ref>{{Cita|Brouwer|pp. 17-18}}</ref> utilizzando tecniche narrative e stilistiche già conosciute in Europa grazie a [[James Joyce]], come il [[monologo interiore]] e il [[flusso di coscienza]].<ref>{{Cita libro|autore=Brouwer J.G.M.|titolo=El estilo y los problemas de traducción en Tiempo de Silencio de Luis Martín-Santos|pp=21-22|OCLC=819165211}}</ref> Se lail “novelaromanzo social”sociale è caratterizzatacaratterizzato da un narratore impersonale che non si inserisce tra i personaggi né guida il lettore<ref>{{Cita|Rey|p. 20}}</ref> e dalla preferenza per un protagonista collettivo, a scapito dell’analisi psicologica dei singoli personaggi,<ref>{{Cita|Rey|p. 21}}</ref> in Santos si riscontra un maggior dinamismo<ref name=":7">{{Cita|Rey|p. 24}}</ref>e un narratore di tipo onnisciente<ref>{{Cita|Brouwer|p. 27}}</ref> che, oltre a raccontare i fatti, ha la facoltà di commentare e avvicinarsi al lettore.<ref>{{Cita|Rey|p. 25}}</ref> L’autore utilizza, tuttavia, la terza persona e non si rivolge mai al lettore in prima, ma mantiene le distanze attraverso la tecnica del "monologo dialettico".<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Díaz Janet Winecoff|anno=1968|titolo=Luis Martín Santos and the Contemporary Spanish Novel|rivista=Hispania|editore=American Association of Teachers of Spanish and Portuguese|volume=51|numero=2|p=235|doi=10.2307/338494|url=http://www.jstor.org/stable/338494}}</ref> Un altro aspetto innovativo riguarda le caratteristiche dei personaggi: Martín-Santos ha delineato chiaramente le personalità dei personaggi, distinguendoli l'uno dall'altro con diverse sfumature caratteriali. Secondo l'autore, l’appartenenza ad una stessa classe sociale non significa avere lo stesso carattere e lo dimostra sottolineando i molteplici aspetti psicologici dei personaggi, in particolare quelli femminili.<ref>{{Cita|Rey|p. 26}}</ref> Questo spirito anticonvenzionale rimanda al suo interesse per la filosofia esistenzialista. <ref name=":0">{{Cita|Rey|p. 27}}</ref>{{Citazione|Come disse durante un'intervista con Janet W. Díaz e durante vari congressi, Martín-Santos non era soddisfatto della letteratura spagnola del suo tempo e il suo intento era quello di rompere la monotonia che caratterizzava il romanzo dei suoi predecessori. Inoltre, come molti altri scrittori suoi contemporanei, criticava la società spagnola e voleva esprimere questa contrarietà attraverso i suoi romanzi, utilizzando una narrativa particolare capace di passare inosservata e oltrepassare i limiti imposti dalla censura. Per evitare la censura e allo stesso tempo distinguersi dagli scrittori della "generazione di metà secolo", Martín-Santos utilizzò uno stile contrario. [...] Martín-Santos mescolò all'interno della sua opera diversi generi letterari, provenienti sia da scrittori spagnoli che da scrittori stranieri, per dare vivacità al testo.| Brouwer, J.G.M. "El estilo y los problemas de traducción en Tiempo de Silencio de Luis Martín-Santos" p. 21|Como expresó en una entrevista con Janet W. Díaz y en diferentes congresos, Martín-Santos estaba descontento con la literatura española de su tiempo y quería romper con la monótona novela de sus predecesores. Además, como muchos otros escritores de su tiempo, criticaba la sociedad española y quería expresar esa crítica a través de su literatura, usando una narrativa especial para evitar la censura. Para escapar de la censura y al mismo tiempo destacarse de los escritores de la generación del medio siglo, Martín-Santos usó un estilo contrario. [...] Martín-Santos mezcló en su obra influencias de diferentes tipos y géneros literarios, tanto de escritores españoles como de extranjeros, para colorear su texto. |lingua=Spagnolo}}
 
L'opera non è divisa in capitoli ma è composta da una serie di sequenze apparentemente sconnesse fra loro che hanno lo scopo di sorprendere il lettore e rendere inaspettati i vari sviluppi del racconto. A seconda delle sequenze l'autore utilizza stili differenti. Nonostante il racconto presenti tratti di linearità, l'azione narrativa viene interrotta ripetutamente per dare spazio ai pensieri dei personaggi o alle descrizioni del narratore.<ref>{{Cita|Brouwer|p. 26}}</ref> Dal punto di vista linguistico, sono presenti vocaboli biblici, termini filosofici, scientifici e tecnici, un gran numero di neologismi, metafore, sineddoche e metonimie.<ref name=":1">{{Cita|Rey|p. 33}}</ref> Martín-Santos stabiliva relazioni tra aggettivi e sostantivi non abituali attribuendo ai sostantivi delle qualità a cui non erano normalmente associati (es. manos péndulas),<ref name=":1" /> utilizzava sia lo stile diretto che indiretto, alternava i dialoghi ai soliloqui e adattava ai personaggi diversi registi e stili di linguaggio (es. argot, linguaggio conversazionale, lessico scientifico, sintassi latinizzante, metafore colte),<ref>{{Cita|Rey|p. 22}}</ref> rendendo ''Tiempo de silencio'' una delle opere linguisticamente più complesse del XX secolo spagnolo.<ref>{{Cita|Rey|p. 34}}</ref> Il lettore deve essere dunque attivo e disposto a collaborare alla ricostruzione dei vari significati e del messaggio culturale presenti.<ref>{{Cita|Marras|pp. 240-241}}</ref>