Ambulatorio medico chirurgico di Schio: differenze tra le versioni

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L'ordinaria amministrazione dell'ambulatorio venne interrotta durante il [[Prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]]: la Congregazione di Carità affittò i locali all'''ospedale di guerra 073'' della [[Croce Rossa Italiana|CRI]] che li adibirono a gabinetto batteriologico. Terminato il conflitto nel febbraio 1919 i locali vennero restituiti alla Congregazione<ref>Luca Valente, ''Attraverso due guerre - Le Opere Pie dai primi del '900 al nuovo ospedale'', p. 61-62 vol. 3° dell'opera di AA.VV., ''L'archivio svelato: il convento di San Francesco e gli ospedali nella società scledense tra XV e XX secolo'', Schio, Comitato Archivio Baratto, 2007</ref>.
 
Nel 1922 alla normale attività ambulatoriale venne affiancata quella di ''dispensario di igiene sociale'' con l'intento di contrastare la [[tubercolosi]]<ref>Luca Valente, ''Attraverso due guerre - Le Opere Pie dai primi del '900 al nuovo ospedale'', p. 132 vol. 3° dell'opera di AA.VV., ''L'archivio svelato: il convento di San Francesco e gli ospedali nella società scledense tra XV e XX secolo'',Schio, Comitato Archivio Baratto, 2007</ref>. Tale funzione venne mantenutaproseguì fino a quando venne costruita una struttura specifica per detta attività: il nuovo dispensario d'igiene sociale venne inaugurato nel marzo 1931, ma entrò in funzione solamente nell'ottobre 1932<ref>Luca Valente, ''Attraverso due guerre - Le Opere Pie dai primi del '900 al nuovo ospedale'', p. 149,150,152 vol. 3° dell'opera di AA.VV., ''L'archivio svelato: il convento di San Francesco e gli ospedali nella società scledense tra XV e XX secolo'',Schio, Comitato Archivio Baratto, 2007</ref>. Durante la [[seconda guerra mondiale]] in conseguenza alle vicende belliche si registrò un notevole aumento di ricoveri presso la struttura ospedaliera, così l'ambulatorio medico chirurgico venne temporaneamente adibito a camera di degenza<ref>Luca Valente, ''Attraverso due guerre - Le Opere Pie dai primi del '900 al nuovo ospedale'', p. 219 vol. 3° dell'opera di AA.VV., ''L'archivio svelato: il convento di San Francesco e gli ospedali nella società scledense tra XV e XX secolo'',Schio, Comitato Archivio Baratto, 2007</ref>.
 
Nel 1950, oramai sospesa l'attività ambulatoriale, l'immobile venne sistemato per permettere l'accoglienza di una decina di persone anziane, data la cronica carenza di posti letto della casa di ricovero<ref>Luca Valente, ''Attraverso due guerre - Le Opere Pie dai primi del '900 al nuovo ospedale'', p. 261 vol. 3° dell'opera di AA.VV., ''L'archivio svelato: il convento di San Francesco e gli ospedali nella società scledense tra XV e XX secolo'',Schio, Comitato Archivio Baratto, 2007</ref>. Complice la costruzione del nuovo ospedale negli anni Cinquanta, l'ambulatorio rimase in seguito inutilizzato per un lungo periodo, andando incontro a deperimento e rischiando persino la demolizione, quando nel 1980 fu restaurato e convertito a sede della Associazione Nazionale Alpini di Schio<ref>[http://www.lapiazzaelira.it/senza-categoria/5382/ass-nazionale-alpini/]Articolo sulla storia del gruppo ANA di Schio</ref>.